Ecco le province ideali per far crescere la propria impresa

L'indice del fermento imprenditoriale è stato calcolato sulla base di 20 indicatori raggruppati in cinque dimensioni (sviluppo delle competenze, sviluppo finanziario, tessuto industriale, innovazione e performance imprenditoriale)
L'obiettivo è costruire una mappa degli ecosistemi imprenditoriali italiani più dinamici per aiutare aspiranti imprenditori e aziende consolidate a prendere decisioni più informate su dove investire le proprie risorse
Considerata la vetrina globale del “made in Italy” ma anche la capitale tricolore del business e della finanza, Milano guadagna il primo posto con il punteggio massimo di 100 in tutte le dimensioni tranne una
- costruire una mappa degli ecosistemi imprenditoriali italiani più dinamici per aiutare aspiranti imprenditori e aziende consolidate nel “navigare in maniera consapevole tra i vantaggi competitivi offerti dalle province d'Italia e prendere decisioni più informate su dove investire le proprie risorse”;
- supportare i processi decisionali e strategici delle funzioni di governo regionale e locale sui propri punti di forza, le aree da sviluppare e le migliori pratiche poste in essere da ecosistemi di successo;
- sostenere le agenzie di sviluppo e gli operatori del settore attraverso un set di indicatori comparabili tra province e nel tempo.
Milano: vetrina globale del made in Italy
Considerata la vetrina globale del “made in Italy” ma anche la capitale italiana del business e della finanza, Milano guadagna il primo posto con il punteggio massimo di 100 in tutte le dimensioni tranne una, quella della performance imprenditoriale (con 86). Metropoli del terziario, della moda e del design, è la terra madre di circa il 20% delle startup innovative tricolori e tra le sei capitali economiche europee accanto a Londra, Amburgo, Francoforte, Monaco di Baviera e Parigi. “Sede della Borsa Italiana, Milano è la porta di ingresso degli investimenti stranieri in Italia ma anche un polo finanziario per le startup italiane, soprattutto per quanto riguarda gli investimenti early stage, cioè gli investimenti iniziali necessari all'avvio dell'azienda”, spiegano i ricercatori. Nell'ultimo triennio, infatti, sono 77 quelli registrati a favore delle startup del territorio, grazie sia a investitori istituzionali sia a tutto il mondo del venture capital e dei business angel.