Crisi Ucraina: come accedere agli aiuti per le imprese danneggiate

Rita Annunziata
7.11.2022
Tempo di lettura: 3'
Dal 10 novembre le imprese danneggiate dalla crisi russo-ucraina potranno richiedere contributi a fondo perduto fino a 400mila euro. Ecco come presentare la domanda

La misura, prevista nel primo decreto legge aiuti, fa leva su un tesoretto pari a 120 milioni di euro. Ogni impresa potrà ricevere un contributo a fondo perduto fino a un massimo di 400mila euro

Le aziende interessate dovranno aver subito nell’ultimo trimestre un calo del fatturato di almeno il 30% rispetto allo stesso periodo del 2019. Inoltre, dovranno avere sede legale o operativa in Italia

Nuovi aiuti in arrivo per le imprese danneggiate dalla guerra russo-ucraina. A partire dalle ore 12 del 10 novembre si aprirà lo sportello per richiedere contributi a fondo perduto fino a un massimo di 400mila euro per compensare il calo del fatturato generato dalla contrazione della domanda, dall’interruzione di contratti e progetti in essere e dalla crisi della supply chain. Un intervento, nelle parole del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Russo, che “cerca di lenire il disagio” delle aziende “che hanno avuto negli anni rapporti economici consolidati” con l’Est Europa. E che, previsto dal primo decreto legge aiuti, fa leva su un tesoretto pari a 120 milioni di euro complessivi.


Chi può accedere al fondo

Il Fondo per il sostegno alle imprese danneggiate dalla crisi ucraina si rivolge in particolare alle pmi (non agricole) che rispettano tre requisiti:

  • negli ultimi due bilanci depositati presentano almeno il 20% del fatturato aziendale totale legato a operazioni di vendita di beni o servizi (incluso l’approvvigionamento di materie prime e semilavorati) in Ucraina, Russia e Bielorussia;
  • hanno subito un aumento di almeno il 30% dei costi medi per l’acquisto di materie prime e semilavorati nell’ultimo trimestre - antecedente al 18 maggio 2022 - rispetto allo stesso periodo del 2019 (o del 2021 nel caso delle aziende costituite dopo il 1° gennaio 2020);
  • hanno subito nell’ultimo trimestre - antecedente al 18 maggio 2022 - un crollo del fatturato di almeno il 30% rispetto allo stesso periodo del 2019.

Inoltre, le imprese interessate devono avere sede legale o operativa in Italia; essere scritte nel Registro delle imprese; non essere in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali con finalità liquidatorie; non essere destinatarie di sanzioni interdittive.


Come si calcola l’agevolazione

Come anticipato, le aziende potranno ottenere un contributo a fondo perduto fino a un massimo di 400mila euro, nel limite delle risorse disponibili. L’importo viene calcolato applicando una specifica percentuale - definita sulla base dei ricavi - alla differenza tra l’ammontare medio dei ricavi relativi al trimestre considerato e l’ammontare medio dei ricavi relativi allo stesso periodo del 2019. In particolare, per le imprese che nel periodo d’imposta 2019 hanno registrato ricavi non superiori ai 5 milioni di euro, tale percentuale è determinata nell’ordine del 60%; per le imprese che invece nello stesso periodo hanno registrato ricavi compresi tra i 5 milioni e i 50 milioni di euro, tale percentuale scivola al 40%. Qualora si tratti di aziende costituite successivamente al 1° gennaio 2020, il periodo di imposta di riferimento è quello relativo al 2021.


Come presentare la domanda

La domanda di accesso al Fondo per il sostegno alle imprese danneggiate dalla crisi ucraina potrà essere presentata dalle 12.00 del 10 novembre alle 12.00 del 30 novembre. Nei prossimi giorni sarà reso disponibile il link dedicato sulla piattaforma online di Invitalia. Per collegarsi alla piattaforma, i soggetti interessati dovranno possedere un’identità digitale, nella forma del Sistema pubblico di identità digitale (Spid), della Carta nazionale dei servizi (Cns) o della Carta di identità elettronica (CIE).

Giornalista professionista, è laureata in Politiche europee e internazionali. Precedentemente redattrice televisiva per Class Editori e ricercatrice per il Centro di Ricerca “Res Incorrupta” dell’Università Suor Orsola Benincasa. Si occupa di finanza al femminile, sostenibilità e imprese.

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