Cdp: ecco come scegliamo le imprese da accompagnare nello sviluppo

Laura Magna
Laura Magna
16.4.2021
Tempo di lettura: 5'
Ha investito oltre 30 miliardi di dollari sostenendo 100mila aziende, nell'anno della pandemia. Cdp racconta a We Wealth come le ha selezionate e quale direzione prenderà nel futuro (quella di un'agenzia per l'innovazione del Paese)

Nel corso del 2020 il gruppo ha significativamente incrementato le risorse mobilitate a favore del Sud, che conta circa il 40% delle organizzazioni servite

E punta sulle startup con l’Acceleratore Imprese, una piattaforma di 40 servizi professionali articolata in quattro aree tematiche dalla consulenza strategica, alla selezione e formazione manageriale, alla trasformazione digitale, alla fiscalità (per andare oltre la finanza)

Investimenti per 30,4 miliardi di euro nell'anno della pandemia, a sostegno di oltre 100mila imprese. Sono i numeri di Cdp, che si afferma come prima agenzia per lo sviluppo del tessuto imprenditoriale italiano. Un ruolo rilevante in un'economia ancora per lo più basata sulla manifattura e in un momento di profonda debolezza per il Pil (che ha perso, lo ricordiamo, oltre il 12% nel corso del 2020, secondo le stime del Fmi). Abbiamo chiesto alla stessa Cdp come sceglie le aziende da supportare e come effettivamente le accompagna nel percorso di sviluppo.

Più supporto anche al Mezzogiorno


Intanto, nel corso dell'anno 2020, il gruppo ha significativamente incrementato le risorse mobilitate a favore del Sud, che conta circa il 40% delle imprese servite. È una novità importante mentre si inizia a sottolineare il ruolo di questa parte, spesso dimenticata, del paese nella sua ripartenza generale.

Un esempio di questo impegno è il programma Garanzia Campania Bond da 148 milioni di euro promosso dalla Regione Campania tramite la società in house Sviluppo Campania. Cassa Depositi e Prestiti e Mediocredito Centrale hanno partecipato in qualità di anchor investor, sottoscrivendo il 50% ciascuna dell'ammontare complessivo delle emissioni, la cui raccolta è stata usata per lo sviluppo di piccoli business di settori diversi. Ovviamente, nel radar di Cdp, resta la grande industria del Nord: sempre nel 2020 degno di nota è il supporto che la Cassa ha fornito a Bonfiglioli Riduttori, società leader nella produzione di componentistica meccanica di precisione, che ha abilitato l'ulteriore innovazione della sua fabbrica 4.0 a Calderara di Reno (Bologna).

Le regole di Cdp per estrarre valore inespresso


Potremmo dire, semplificando molto, che Cdp interviene a estrarre valore più o meno evidente nelle imprese promettenti. Ma per individuare questo valore, soprattutto se ancora inespresso, ci pensa “un team dedicato che, analizzati i fabbisogni aziendali, valuta/ricerca la migliore soluzione in relazione alle richieste dell'impresa e alle diverse esigenze creditizie”.
Possono essere oggetto di finanziamento (attraverso operazioni dirette, perfezionate preferibilmente in pool con il sistema bancario) non soltanto i nuovi investimenti ma anche quelli già realizzati nei settori compatibili con lo statuto di Cdp (come infrastrutture, green economy, ricerca, sviluppo, innovazione) e non ancora ammortizzati alla data di richiesta del finanziamento così come risultanti dall'ultimo bilancio approvato.

Le caratteristiche dei finanziamenti


“Le caratteristiche dei finanziamenti concessi da Cdp, modulabili secondo le specifiche necessità aziendali, variano in funzione della finalità del piano di investimento, del rating della controparte e del “security package” proposto dall'impresa. L'impresa rimborsa il finanziamento con il pagamento periodico di rate, comprensive di capitale ed interessi, secondo un tasso che può essere fisso o variabile”.

Con il Piano Industriale 2019-2021 Cdp ha ripensare il modello di servizio per poter supportare le imprese di ogni dimensione, “con un approccio molto più proattivo, caratterizzato dalla vicinanza ai territori per coglierne le peculiarità e per far conoscere alle imprese i nostri prodotti e servizi, attraverso una rete commerciale distribuita su tutte le regioni”.

Nuovi team dedicati a big corp e supporto sul territorio per le pmi


Negli ultimi due anni, è stato dunque rafforzato il team di professionisti dedicato alle large corporate (imprese con fatturato superiore a 500 milioni), presente nelle sedi di Roma e Milano e sviluppato una rete territoriale dedicata alle medie imprese (aziende con fatturato tra 50 e 500 milioni), aprendo già 16 dei 26 presidi territoriali previsti nel Piano 2019-2021 (Verona, Napoli, Genova, Torino, Firenze, Milano, Ancona, Bari, Cagliari-Sassari, Perugia, Trento-Rovereto, Chieti, Modena, Forlì, Parma, Padova) in modo da sostenere le imprese in modo diretto.

“Questa intuizione si sta rivelando vincente, registrando incrementi significativi sia in termini di risorse mobilitate che di imprese nelle sedi già operative da un anno”. Infine, è stato potenziato il supporto alle pmi, con fatturato inferiore a 50 milioni, con un team di coverage dedicato alle istituzioni finanziarie e locali con l'obiettivo di sviluppare soluzioni in collaborazione e in complementarietà con il sistema bancario per facilitare l'accesso al credito anche delle aziende di più piccola dimensione.

I basket bond regionali


“Esempi concreti sono lo sviluppo dei Basket Bond regionali (come quello campano già citato, ma ce ne sono di equivalenti anche per Lombardia e Puglia, ndr) o di settore, ovvero iniziative sviluppate con le finanziare regionali/altri intermediari finanziari che consistono in un programma di minibond a mercato per finanziare in maniera innovativa i piani di sviluppo in Italia e all'estero delle pmi della regione/settore di riferimento o iniziative di collaborazione e finanziamento con istituti finanziari per supporto la crescita e l'innovazione di pmi di specifici settori (es. Iniziativa Iccrea Turismo/Mezzogiorno, Plafond Confidi)”, spiegano dalla Cassa.

Oltre la finanza con gli acceleratori


Cdp è dunque un motore sempre più importante per lo sviluppo del paese: soprattutto perché continua ad ampliare l'offerta anche a beneficio delle startup che nell'innovazione hanno il loro core business. “Al sostegno finanziario abbiamo affiancato gli Acceleratori, che forniscono servizi di advisory con l'obiettivo di potenziare il capitale umano delle imprese di aziende ad alto potenziale e startup, leva fondamentale per reagire alla crisi e ripartire”.

L'Acceleratore Imprese è una piattaforma di 40 servizi professionali articolata in quattro aree tematiche: Consulenza Strategica, Selezione e Formazione Manageriale, Trasformazione Digitale e Tax&Legal. E per le startup è stato lanciato, infine, il Digital Xcelerator, una piattaforma di e-learning gratuita per realtà esistenti e per chi vuole avviare la propria idea di business. “La piattaforma nasce con l'obiettivo di fornire percorsi di formazione gratuiti, finalizzati a fornire strumenti e tecniche adeguate a fronteggiare con successo le sfide oggi in atto, acquisendo competenze di tipo imprenditoriale”.
Giornalista professionista dal 2002, una laurea in Scienze della Comunicazione con una tesi sull'intelligenza artificiale e un master della Luiss in Giornalismo e Comunicazione di Impresa. Scrivo di macroeconomia, mercato italiano e globale, investimenti e risparmio gestito, storie di aziende. Ho lavorato per Il Mattino di Napoli; RaiNews24 e la Reuters a Roma; poi Borsa&Finanza, il Mondo e Plus24 a Milano. Oggi mi occupo del coordinamento del Magazine We Wealth (e di quello di tre figli tra infanzia e adolescenza). Collaboro anche con MF Milano Finanza.

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