I cantieri aperti della diversity

La Commissione europea ha recentemente dato il via libera all’esonero contributivo al 100% per le assunzioni di donne svantaggiate. Ma non si tratta dell’unico incentivo disponibile oggi per le imprese attente alla diversity
Le iscrizioni di nuove attività femminili nei primi nove mesi del 2021 sono più numerose di quelle registrate nello stesso periodo del 2020 (+7mila) ma sono ancora meno rispetto al 2019
Nel disegno di legge di bilancio 2022 ci sono diverse proposte a sostegno dell’occupazione femminile: dalla decontribuzione per le lavoratrici che rientrano dal congedo di maternità al sostegno in caso di maternità delle lavoratrici autonome
Guardando al 2022, aggiunge Mascaro, nel Family act in esame alla Camera “sono previste forme di incentivazione del lavoro del secondo percettore di reddito, strumenti fiscali a favore del rientro delle donne nel mercato del lavoro (in particolare dopo la maternità) e detrazioni per i servizi di cura”. Nel disegno di legge di bilancio 2022, inoltre, si evidenziano diverse proposte a sostegno dell'occupazione femminile: dalla decontribuzione per le lavoratrici che rientrano dal congedo di maternità, al Piano strategico nazionale per le politiche per la parità di genere (che prevede l'istituzione della Cabina di regia e di un Osservatorio nazionale per l'integrazione delle politiche per la parità di genere) fino al sostegno in caso di maternità delle lavoratrici autonome. Chiude il cerchio ancora una volta il Pnrr, che contiene “diversi investimenti riguardanti l'obiettivo trasversale della parità di genere, tra cui il potenziamento dei posti negli asili nido, l'accesso delle studentesse ai percorsi Stem (Science, technology, engineering and mathematics), le clausole sul 30% di donne e giovani per le aziende che partecipano ai bandi (40% per i progetti di ricerca) e la certificazione della parità di genere”, spiega Mascaro.
Ricordiamo a tal proposito che la legge sulla parità salariale cui accennato in apertura poggia su due assi principali: quello della trasparenza e quello premiale, con l'introduzione dal 1° gennaio 2022 della certificazione della parità di genere accompagnata da uno sgravio contributivo fino a 50mila euro l'anno. “Un segnale importante”, nelle parole di Mascaro, considerando anche che si va a innestare in un sistema che vede le lavoratrici guadagnare ancora il 17% in meno rispetto alla controparte maschile a parità di mansioni e ore lavorate. Inoltre, stando agli ultimi dati dell'Osservatorio sull'imprenditoria femminile di Unioncamere e InfoCamere, le iscrizioni di nuove attività femminili nei primi nove mesi del 2021 hanno superato quelle dello stesso periodo dello scorso anno di ben 7mila unità, ma sono ancora circa 9.200 in meno rispetto al 2019. Senza dimenticare che il peso delle nuove imprese guidate da donne sul totale delle iscrizioni si è contratto nel periodo di due punti percentuali, scivolando dal 27,1% di due anni fa al 25,4% dello scorso settembre.
(Articolo tratto dal magazine We Wealth di dicembre 2021)