Mercati: l'impatto dell'escalation di tensioni in Ucraina

Alberto Battaglia
25.1.2022
Tempo di lettura: 5'
Il settore difesa e i safe asset stanno già mostrando un crescente posizionamento degli investitori verso un possibile conflitto Nato-Russia

Alla chiusura di lunedì 24 gennaio l'indice Dow Jones U.S. Aerospace & Defense Index ha guadagnato l'1,6% contro un calo del 7,5% dell'S&P 500 e un tonfo dell'11,4% per il Nasdaq Composite

Anche in Europa il settore difesa sta resistendo meglio a una forte ondata di vendite alimentata dai timori di un conflitto militare pronto a scattare in Ucraina

La progressiva escalation di tensioni sul territorio ucraino ha già avuto alcune ripercussioni sui mercati azionari, e altre potrebbero arrivare in futuro qualora le avvisaglie di un conflitto bellico fra la Russia e le forze Nato dovessero concretizzarsi.

Ucraina, cosa sta succedendo


Le ultime notizie indicano come gli Stati Uniti si stiano preparando ad intervenire in caso di invasione dei confini dell'Ucraina: il segretario Usa alla Difesa, Lloyd J. Austin III ha messo in “allerta elevata” 8.500 militari per un possibile schieramento sul suolo dell'Europa orientale. Nel frattempo, la Russia avrebbe raccolto nei pressi della frontiera con l'Ucraina oltre 100mila unità. Domenica 23 gennaio il Dipartimento di Stato Usa ha intimato le famiglie dei diplomatici americani in Ucraina a lasciare il Paese, a causa della “persistente minaccia di invasione da parte della Russia”. I membri Ue hanno deciso di non emettere istruzioni analoghe, nel tentativo di percorrere la strada del dialogo. Nei giorni precedenti un rapporto dei servizi segreti americani aveva affermato, senza fornire pubblicamente le prove, di aver individuato attività russe il cui obiettivo sarebbe quello di creare un incidente fra i filorussi attivi in Ucraina e, dunque, il pretesto per l'intervento militare del Cremlino. Quest'ultimo ha negato le accuse di Washington.

La reazione dei mercati nei giorni dell'escalation


Lunedì 24 gennaio le ultime notizie sulla possibile escalation militare, che gli Usa sarebbero pronti ad affrontare, ha inciso negativamente su mercati europei che sono tornati ai minimi da ottobre: l'Euro Stoxx 600 ha ceduto il 3,5%, il peggior calo da 18 mesi. Nel frattempo il comparto difesa e aerospaziale, che tende ad andare bene durante gli scenari di riarmo e di impiego militare, ha ampiamente sovraperformato gli indici di riferimento da inizio anno.
Alla chiusura di lunedì 24 gennaio l'indice Dow Jones U.S. Aerospace & Defense Index ha guadagnato l'1,6% contro un calo del 7,5% dell'S&P 500 e un tonfo dell'11,4% per il Nasdaq Composite. Anche in Europa l'indice settoriale Stoxx Europe Total Market Aerospace & Defense Index ha sovraperformato di oltre 4 punti l'Euro Stoxx 600 da inizio anno al 24 gennaio.

Anche il mercato del gas europeo ha risentito della crescita delle tensioni fra Russia e Occidente: nella sola seduta di lunedì 24 gennaio il contratto future Ttf di riferimento ha visto un rincaro del 17,7%. La Russia è la principale esportatrice di gas naturale in Europa (copre il 35% del fabbisogno) e un possibile conflitto non potrebbe che ritardare l'entrata in funzione del gasdotto Nord Stream 2, finito in standby dopo una decisione delle autorità tedesche.

Alcune fra le conseguenze più evidenti del possibile conflitto militare in Ucraina si sono osservate sul mercato azionario russo, che nella sola seduta di lunedì 24 gennaio ha ceduto quasi il 6% ritornando ai minimi dal dicembre 2020.
"La doppia ondata di eventi a rischio”, la stretta monetaria e la crisi ucraina, “si sta dimostrando troppo per Wall Street, con il Nasdaq che ancora una volta guida la carica verso il basso mentre la crisi del settore tecnologico si approfondisce", ha detto Fiona Cincotta, analista senior dei mercati finanziari di City Index. "Nel frattempo, il personale dell'ambasciata è stato ritirato da Kiev con i crescenti timori sul fatto che la Russia possa inviare truppe in Ucraina a breve. I colloqui della scorsa settimana tra gli Stati Uniti e la Russia non sono riusciti ad aprire la strada ad una soluzione. I timori di una guerra stanno guidando il risk-off con le obbligazioni in aumento".

Ulteriori passi verso il conflitto in Ucraina andrebbero a favorire, inoltre, la domanda di safe asset come i Treasuries e l'oro. Allo stesso tempo i rincari potrebbero ampliarsi anche sul fronte delle materie prime alimentari, in particolare il grano. “Qualsiasi interruzione del flusso di grano dalla regione del Mar Nero avrà probabilmente un grande impatto sui prezzi e aggiungerà ulteriore carburante all'inflazione alimentare in un momento in cui la sua accessibilità è una delle principali preoccupazioni in tutto il mondo dopo il danno economico causato dalla pandemia covid-19”, ha affermato l'agenzia Reuters, citando le preoccupazioni dello strategist di Ubs, Dominic Schnider.
Responsabile per l'area macroeonomica e assicurativa. Giornalista professionista, è laureato in Linguaggi dei media e diplomato in Giornalismo all'Università Cattolica

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