Gruppo Credem: l'area wealth management accelera sul “green”

Rita Annunziata
3.11.2021
Tempo di lettura: 2'
Credem investe sui dati per consolidare i processi d'investimento dei prodotti sostenibili. L'obiettivo ultimo è sviluppare un “punteggio” Esg proprietario, che sarà utilizzato dalle società del Gruppo che si occupano di asset e wealth management

L’iniziativa rientra nel progetto “Esg transition” che ha preso il via nel mese di dicembre del 2019 e che ha tra i propri obiettivi quello di sviluppare una cultura aziendale sostenibile

Gli asset sostenibili gestiti dalle società dell’area wealth management che ricadono sotto l’ombrello degli artt. 8 e 9 della Sfdr sfiorano i 2 miliardi di euro

Se un processo di investimento sostenibile è un “motore”, i dati ne rappresentano la “benzina” e la loro qualità è un “fattore determinante per guidare correttamente il processo decisionale dei gestori”. Con queste parole Paolo Magnani, direttore centrale e coordinatore dell'area wealth management del Gruppo Credem, annuncia la nuova partnership con MainStreet Partners e Msci per la fornitura di “dati funzionali al miglioramento della gestione del rischio di sostenibilità”, si legge in una nota ufficiale. Un'occasione per fare un punto sul volume degli asset sostenibili gestiti dalla società, oltre che per ricordare la crescente attenzione di regulator e investitori per la finanza verde.
Si tratta di accordi che, come anticipato, prevedono la fornitura di dati legati ai temi della sostenibilità e la creazione di un database proprietario e, successivamente, di un sistema di valutazione autonomo nell'ambito degli investimenti Esg (Environmental, social, governance). A essere coinvolte sono l'area wealth management del Gruppo, Euromobiliare advisory sim, Euromobiliare am sgr e Credemvita. Il tutto rientra nel progetto “Esg transition” che ha preso il via nel mese di dicembre del 2019 e che annovera tra i propri obiettivi quello di “consolidare e sviluppare ulteriormente la corporate social responsibility e, quindi, una cultura aziendale della sostenibilità, un'integrazione dei criteri Esg nel processo d'investimento e lo sviluppo di modelli di comunicazione sempre più conformi verso la comunità finanziaria e la clientela”, spiegano.

Stando ai dati al 30 settembre, gli asset sostenibili gestiti dalle società dell'area wealth management che ricadono sotto l'ombrello degli artt. 8 e 9 della Sustainable finance disclosure regulation (che, ricordiamo, abbracciano rispettivamente quei prodotti finanziari che promuovono tra le altre caratteristiche fattori ambientali e sociali attraverso l'integrazione dei parametri Esg nel primo caso e quei prodotti finanziari che hanno un esplicito obiettivo sostenibile nel secondo) sfiorano i 2 miliardi di euro, in crescita del 28% da inizio anno. Nel dettaglio, più di 460 milioni di euro riguardano gestioni patrimoniali in delega a Euromobiliare advisory sim, 1,4 miliardi fondi di Euromobiliare am sgr e 138 milioni soluzioni assicurative Credemvita.

“Riteniamo che lo sviluppo di una cultura sostenibile si giochi principalmente su due fronti: il primo è la coerenza nell'affrontare il tema in modo organico, strutturato e consapevole (a tal proposito abbiamo attivato da lungo tempo un progetto dedicato che vedrà il suo completamento nel primo trimestre del 2022); il secondo è quello della qualità delle analisi, dei dati e delle informazioni utilizzate per prendere le decisioni d'investimento e creare uno score Esg”, interviene Gianmarco Zanetti, direttore generale di Euromobiliare advisory sim. Poi conclude: “Le partnership con Msci e MainStreet Partners vanno in questa direzione e ci permettono di ampliare ulteriormente il nostro ecosistema di competenze con player di primaria importanza in questo ambito”.
Giornalista professionista, è laureata in Politiche europee e internazionali. Precedentemente redattrice televisiva per Class Editori e ricercatrice per il Centro di Ricerca “Res Incorrupta” dell’Università Suor Orsola Benincasa. Si occupa di finanza al femminile, sostenibilità e imprese.

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