Intesa Sanpaolo: divisione private in crescita del 9%

5.5.2021
Tempo di lettura: 2'
“Il risultato netto del primo trimestre 2021 è pari a 1,5 miliardi di euro, con un aumento del 32% rispetto al primo trimestre del 2020. I proventi operativi netti e il risultato della gestione operativa segnano una forte accelerazione”, dichiara Carlo Messina, Ceo di Intesa Sanpaolo
Nel primo trimestre del 2021 si sono registrati proventi operativi netti per 526 milioni nella sezione private banking
I costi operativi della divisione sono calati del 10,9%, rispetto agli ultimi mesi del 2020
Continua la crescita del private banking nel gruppo Intesa Sanpaolo. Nel primo trimestre del 2021 si sono registrati proventi operativi netti per 526 milioni (+3,3% rispetto a 509 milioni del quarto trimestre 2020 e +10% rispetto allo stesso periodo dell'anno prima). I costi operativi della divisione sono calati del 10,9%, rispetto agli ultimi mesi del 2020, arrivando a 144 milioni di euro. Dati positivi anche per quanto riguarda la gestione operativa, che ha realizzato un +9,9% rispetto a 348 milioni del quarto trimestre 2020 e +13,4% rispetto a 337 milioni del primo trimestre. Il cost /income ratio si è fermato al 27,4% rispetto al 31,7% del quarto trimestre 2020 e 29,5%. Si è inoltre registrato un risultato corrente lordo pari a 570 milioni, rispetto a 333 milioni del quarto trimestre dell'anno passato e uno netto pari a 389 milioni.
Ampliando lo sguardo all'intero gruppo si nota come la società abbia registrato un'utile netto pari a 1.516 milioni di euro, rispetto a un risultato nel quarto trimestre 2020 negativo per 3.099 milioni e a un utile netto pari a 1.151 milioni nel primo trimestre 2020. I costi operativi sono in diminuzione del 2,6% rispetto al primo trimestre 2020 e il cost/income ratio al 46,5% nel primo trimestre del 2021 è tra i migliori tra le maggiori banche europee.
“I risultati del primo trimestre 2021 confermano la capacità di Intesa Sanpaolo di affrontare efficacemente la complessità del contesto conseguente all'epidemia da Covid-19 e sono pienamente in linea con l'obiettivo di un utile netto per l'anno ampiamente superiore a 3,5 miliardi di euro. I risultati riflettono la redditività sostenibile, che deriva dalla solidità della base patrimoniale e della posizione di liquidità, dal modello di business resiliente e ben diversificato, dalla flessibilità strategica nella gestione dei costi operativi e dalla qualità dell'attivo di Intesa Sanpaolo, con un basso profilo di rischio a presidio del supporto del Gruppo all'Italia, anche con l'impegno a diventare un punto di riferimento in termini di sostenibilità e responsabilità sociale e culturale”, si legge nel resoconto intermedio consolidato al 31 marzo 2021 approvato dal Consiglio di amministrazione di Intesa Sanpaolo. Inoltre, la generazione di valore per tutti gli stakeholder verrà accresciuta dalle sinergie previste per oltre un miliardo di euro derivanti dalla fusione di Ubi banca realizzata con successo senza costi sociali e dagli oltre 6 miliardi di euro a valere sull'utile ante imposte che il gruppo ha destinato nel 2020 all'ulteriore rafforzamento della sostenibilità dei risultati.
Durante il Cda Carlo Messina, consigliere delegato e Ceo della società, ha spostato il focus anche sulla situazione attuale italiana dichiarato come “il forte supporto derivante dai pacchetti di misure del Governo e la grande opportunità per ridisegnare il sistema produttivo rappresentata dal Piano Nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), con gli oltre 200 miliardi focalizzati in particolare sugli investimenti nel digitale e nell'economia ambientale, sono le basi per dare vita a una economia più forte, in grado di sostenere stabilmente livelli di crescita del Pil maggiori di quelli a cui siamo abituati. Noi, come Intesa Sanpaolo, anche in questo delicato momento per il Paese siamo pronti ad essere un punto di riferimento per una crescita sostenibile e inclusiva grazie agli oltre 400 miliardi di prestiti a medio e lungo termine che renderemo disponibili a imprese e famiglie a supporto del Pnrr”.
“I risultati del primo trimestre 2021 confermano la capacità di Intesa Sanpaolo di affrontare efficacemente la complessità del contesto conseguente all'epidemia da Covid-19 e sono pienamente in linea con l'obiettivo di un utile netto per l'anno ampiamente superiore a 3,5 miliardi di euro. I risultati riflettono la redditività sostenibile, che deriva dalla solidità della base patrimoniale e della posizione di liquidità, dal modello di business resiliente e ben diversificato, dalla flessibilità strategica nella gestione dei costi operativi e dalla qualità dell'attivo di Intesa Sanpaolo, con un basso profilo di rischio a presidio del supporto del Gruppo all'Italia, anche con l'impegno a diventare un punto di riferimento in termini di sostenibilità e responsabilità sociale e culturale”, si legge nel resoconto intermedio consolidato al 31 marzo 2021 approvato dal Consiglio di amministrazione di Intesa Sanpaolo. Inoltre, la generazione di valore per tutti gli stakeholder verrà accresciuta dalle sinergie previste per oltre un miliardo di euro derivanti dalla fusione di Ubi banca realizzata con successo senza costi sociali e dagli oltre 6 miliardi di euro a valere sull'utile ante imposte che il gruppo ha destinato nel 2020 all'ulteriore rafforzamento della sostenibilità dei risultati.
Durante il Cda Carlo Messina, consigliere delegato e Ceo della società, ha spostato il focus anche sulla situazione attuale italiana dichiarato come “il forte supporto derivante dai pacchetti di misure del Governo e la grande opportunità per ridisegnare il sistema produttivo rappresentata dal Piano Nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), con gli oltre 200 miliardi focalizzati in particolare sugli investimenti nel digitale e nell'economia ambientale, sono le basi per dare vita a una economia più forte, in grado di sostenere stabilmente livelli di crescita del Pil maggiori di quelli a cui siamo abituati. Noi, come Intesa Sanpaolo, anche in questo delicato momento per il Paese siamo pronti ad essere un punto di riferimento per una crescita sostenibile e inclusiva grazie agli oltre 400 miliardi di prestiti a medio e lungo termine che renderemo disponibili a imprese e famiglie a supporto del Pnrr”.