Banche Usa: quanto pesa l'effetto Ucraina sui bilanci

Nonostante il calo anno su anno, il primo trimestre dei grossi nomi della finanza Usa si è rivelato mediamente al di sopra delle aspettative degli analisti, con profitti superiori dell'11,7% rispetto a quanto previsto dal consenso
Mentre i ricavi della divisione trading hanno attraversato positivamente la volatilità apportata sui mercati dalla crisi ucraina, si sono ridotte le condizioni favorevoli per le quotazioni di nuove società in Borsa, un rallentamento che ha gravato sui ricavi delle consulenze per Ipo e M&A
In particolare, ha notato l'analista di FactSet, John Butters, Citigroup, Goldman Sachs e Morgan Stanley sono riuscite a battere significativamente le attese. Mentre i ricavi della divisione trading hanno attraversato positivamente la volatilità apportata sui mercati dalla crisi ucraina, si sono ridotte le condizioni favorevoli per le quotazioni di nuove società in Borsa, un rallentamento che ha gravato sui ricavi delle consulenze per Ipo e M&A.
Morgan Stanley ha visto una riduzione dell'utile dell'11% e l'Eps dell'8%, rispettivamente a 3,7 miliardi e 2,02 dollari. Factset, tuttavia si aspettava un più modesto Eps da 1,71 dollari. In proporzione, è stata proprio Morgan Stanley ad aver subito il minor impatto sui profitti nel primo trimestre. "Institutional Securities ha navigato straordinariamente bene nella volatilità per conto dei clienti, il margine di Wealth Management si è dimostrato resistente e il business ha aggiunto i142 miliardi di dollari di nuove attività nette nel trimestre, e l'Investment Management ha beneficiato della sua diversificazione", ha detto James Gorman, ceo di Morgan Stanley, "i risultati del trimestre affermano che il nostro modello di business sostenibile è ben posizionato per guidare la crescita nel lungo termine".
Fra le altre big bank che hanno limitato la riduzione degli utili del primo trimestre compare anche Bank of America, che ha registrato un calo del 12% a 7,1 miliardi di dollari ed Eps da 0,80 dollari (contro i 0,75 previsti da Refinitiv). "I risultati del primo trimestre sono stati forti nonostante i mercati difficili e la volatilità", ha detto il Cfo di BofA, Alastair Borthwick, "la qualità degli asset ha continuato a rimanere forte con i charge-off netti circa la metà dell'importo del trimestre di un anno fa".
L'impatto sugli utili subito da Citigroup, Goldman Sachs e JPMorgan, invece, è stato superiore al 40%, nel confronto anno su anno.
Citi ha realizzato profitti per 4,31 miliardi (-46%) ed Eps da 2,02 dollari (contro gli 1,43 previsti dal consenso). "Nei mercati, i nostri operatori hanno navigato abbastanza bene, aiutati dal nostro mix, con forti guadagni nel e nelle materie prime", ha detto il Ceo di Citi, Jane Fraser, "tuttavia, l'attuale contesto macro ha avuto un impatto sull'investment banking, poiché abbiamo visto una contrazione dell'attività del mercato dei capitali".
Per Goldman Sachs gli utili si sono ridotti del 42,4% a 3,94 miliardi, con Eps a 10,76 dollari (contro gli 8,9 dollari previsti da FactSet). I ricavi della sua divisione Wealth management, tuttavia, sono saliti del 19% a 1,62 miliardi di dollari. "E' stato un trimestre turbolento, dominato dalla devastante invasione dell'Ucraina", ha dichiarato il Ceo, David Solomon, "l'ambiente di mercato in rapida evoluzione ha avuto un effetto significativo sull'attività dei clienti, in quanto l'intermediazione del rischio è venuta alla ribalta e l'emissione di azioni è arrivata quasi a un punto morto. Nonostante l'ambiente, i nostri risultati nel trimestre mostrano che abbiamo continuato a sostenere efficacemente i nostri clienti".
JPMorgan, con un utile di 8,28 miliardi ha osservato un calo del 42,1% nel confronto anno su anno, mentre gli Eps rettificati (che escludono un impatto stimato dalla crisi ucraina da 13 centesimi) si sono ridotti del 22 a 2,76 dollari, contro i 2,69 stimati.