Consulenza: c'è un calo nell'interesse all'investimento

25.3.2021
Tempo di lettura: 2'
La situazione globale e le incertezze economiche hanno colpito anche la fiducia degli investitori. Dal 2018 al 2021 ci sono infatti sempre meno investitori che si divertono ad investire
Nel 2018 il 58% aveva dichiarato di voler essere attivamente coinvolto nella gestione dei propri investimenti. E di divertirsi nel farlo
Nel 2021, solo il 43% degli intervistati vuole essere attivamente coinvolto nella gestione quotidiana dei propri investimenti
Scegliere dove investire il proprio denaro è spesso difficile. Ad alcuni clienti private piace essere coinvolti in ogni aspetto della consulenza. E dunque anche quando si parla di investimenti e allocazioni dei propri asset. La volatilità del mercato azionario ha però avuto degli effetti sugli investitori e a scoraggiato molti di loro.
Nel 2018, secondo una ricerca di SpectremGroup, società che si occupa anche di analisi finanziaria, il 58% degli intervistati aveva dichiarato di voler essere attivamente coinvolto nella gestione dei propri investimenti. E dunque, poco più dei clienti private aveva dichiarato di apprezzare gli investimenti e che era qualcosa a cui non voleva rinunciare.

Questa attività poteva essere fatta da soli oppure avvalendosi di un consulente. Se si fa un salto in avanti, al 2021, solo il 43% degli intervistati ha dichiarato di voler essere attivamente coinvolto nella gestione quotidiana dei propri investimenti. La percentuale degli investitori chi si “divertiva” ad investire è calata al 43%. Solo il 30% di chi ha un patrimonio tra i 500 e i 900 K ama essere attivamente coinvolto nella gestione quotidiana dei propri investimenti. Risultato in netto contrasto rispetto al 55% di chi ha una ricchezza che oscilla tra i 10 e i 25 milioni.
Ma non solo perché la ricerca mostra anche come questa fascia di patrimonio ha dichiarato per il 69% che ama investire e che non vorrebbe rinunciarvi. In compenso chi ha fini a 500 mila di ricchezza non è molto propenso a diversi investendo. Solo il 35% lo fa. Il motivo? Secondo la ricerca è da ricercare nella sicurezza. Una ricchezza inferiore porta a maggiori incertezze per il futuro e dunque si punta più sul preservarla, alle volta facendo anche degli errori.
Il ruolo del consulente finanziario è di vitale importanza. E infatti più si avrà a che fare con soggetti poco propensi al rischio e all'investimento e più il professionista dovrà essere ancora più critici e possibilmente assumere un ruolo sempre più fondamentale nel processo di selezione degli investimenti.
Questa attività poteva essere fatta da soli oppure avvalendosi di un consulente. Se si fa un salto in avanti, al 2021, solo il 43% degli intervistati ha dichiarato di voler essere attivamente coinvolto nella gestione quotidiana dei propri investimenti. La percentuale degli investitori chi si “divertiva” ad investire è calata al 43%. Solo il 30% di chi ha un patrimonio tra i 500 e i 900 K ama essere attivamente coinvolto nella gestione quotidiana dei propri investimenti. Risultato in netto contrasto rispetto al 55% di chi ha una ricchezza che oscilla tra i 10 e i 25 milioni.
Ma non solo perché la ricerca mostra anche come questa fascia di patrimonio ha dichiarato per il 69% che ama investire e che non vorrebbe rinunciarvi. In compenso chi ha fini a 500 mila di ricchezza non è molto propenso a diversi investendo. Solo il 35% lo fa. Il motivo? Secondo la ricerca è da ricercare nella sicurezza. Una ricchezza inferiore porta a maggiori incertezze per il futuro e dunque si punta più sul preservarla, alle volta facendo anche degli errori.
Il ruolo del consulente finanziario è di vitale importanza. E infatti più si avrà a che fare con soggetti poco propensi al rischio e all'investimento e più il professionista dovrà essere ancora più critici e possibilmente assumere un ruolo sempre più fondamentale nel processo di selezione degli investimenti.