2020: investitori cauti. Tensioni Usa-Cina la maggiore preoccupazione

12.11.2019
Tempo di lettura: 2'
L'ultima ricerca pubblicata da Ubs sottolinea come gli investitori facoltosi guardano al 2020 con cautela, ma sono ottimisti rispetto al prossimo decennio
Il 79% degli intervistati dalla ricerca di Ubs ha dichiarato come i mercati si stanno dirigendo verso un periodo di maggiore volatilità e il 72% ritiene che lo scenario di investimento sia più difficile rispetto a cinque anni fa
Il 66% degli intervistati sostiene che i mercati risentono dell'influenza degli eventi geopolitici più che dei fondamentali
“Gli investitori italiani guardano al nuovo anno con cautela, principalmente a causa degli eventi geopolitici che creano instabilità” dichiara Paolo Federici, Ubs Gwm Market Head Italy. Secondo l'ultima ricerca Investor Watch di UBS Global Wealth Management, non solo gli italiani ma anche gli investitori High net worth (Hnw) di tutto il mondo guardano con prudenza al prossimo anno, ma si dicono ottimisti sulle prospettive per il prossimo decennio.
Il 79% di loro ha infatti dichiarato che i mercati si stanno dirigendo verso un periodo di maggiore volatilità e il 72% ritiene che lo scenario di investimento sia più difficile rispetto a cinque anni fa. Il 66% sostiene invece che i mercati risentono dell'influenza degli eventi geopolitici più che dei fondamentali. La guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina è la situazione che da maggiore preoccupazione. Mentre per il 44% del campione, altre incognite rilevanti sono la politica interna e le elezioni statunitensi del 2020. “Lo scenario geopolitico in rapida evoluzione è la principale fonte di preoccupazione per gli investitori di tutto il mondo” sottolinea Paula Polito, Client Strategy Officer di UBS Global Wealth Management.
Questa incertezza si traduce dunque in un portafoglio molto liquido. Secondo la ricerca questi continuano ad essere composti per il 25% da liquidità. Una percentuale nettamente superiore a quella raccomandata da Ubs. Tra loro, il 60% dichiara di non escludere un ulteriore aumento di tale livello.
Nonostante il riserbo per il 2020, il 69% degli intervistati continua a nutrire ottimismo sul rendimento degli investimenti nel prossimo decennio. L'88% si è infatti detto interessato ad allineare i propri portafogli ai mega trend di investimento previsti. E dunque, l'invecchiamento demografico è sempre più spesso indicato come un mega trend dall'87% degli intervistati, l'82% è interessato agli investimenti sostenibili e il 45% ha dichiarato di avere già fatto questa scelta.
L'atteggiamento positivo nei confronti degli investimenti a lungo termine e sostenibili è risultato più diffuso tra gli investitori giovani e i cosiddetti millennial (persone di età compresa tra i 18 e i 34 anni). L'84% di loro si è infatti mostrato molto interessato ad allineare il proprio portafoglio ai mega trend mentre l'83% ha espresso interesse per gli investimenti sostenibili, rispetto, in entrambi i casi, al 30% degli investitori con più di 51 anni.
Stati Uniti
Tra le principali preoccupazioni del 2020 vi è l'impatto delle elezioni presidenziali. Il 45%, ha manifestato preoccupazione per la guerra commerciale tra Cina e Stati Uniti, leggermente superiore rispetto una media globale del 44% e del 30% della Cina continentale. E inoltre gli investitori statunitensi sono anche meno interessati ad allineare i propri portafogli ai mega trend (82%) o agli investimenti sostenibili (70%), rispetto a quelli di altre regioni (America Latina, Asia e regione Emea).
America Latina
Gli investitori dell'America Latina si sono rivelati sia più cauti nel breve termine sia più ottimisti nel lungo termine rispetto a qualsiasi altra regione presa in esame. Per l'81% di loro ci attende un periodo di maggiore volatilità sui mercati, mentre il 64% è preoccupato dalla guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina. Eppure, l'83% si è dimostrato più ottimista verso i rendimenti del prossimo decennio.
Europa, Medio Oriente e Africa (Emea)
Gli investitori di questa regione si sono classificati nel mezzo, sia in termini di prudenza nei confronti del 2020 sia di interesse per l'allineamento ai trend di lungo termine. Una percentuale più elevata ha però espresso ottimismo verso i rendimenti stimati per il prossimo decennio (72% rispetto al 69% della media globale). L'88% si è inoltre dichiarato interessato agli investimenti sostenibili (rispetto alla media dell'82%) mentre il 50% già detiene in portafoglio (rispetto alla media del 45%).
Svizzera
Gli investitori svizzeri hanno manifestato ottimismo per le prospettive a lungo termine ma sono più cauti rispetto alla maggior parte delle regioni principali. L'84% ha dichiarato che i mercati si stanno dirigendo verso un periodo di volatilità più elevata, mentre il 46% ha espresso preoccupazione per la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina.
Asia
Rispetto alle altre aree geografiche analizzate, gli investitori asiatici si sono rivelati meno preoccupati per le dinamiche di mercato nel breve termine ma anche meno incautamente ottimisti riguardo al prossimo decennio. Il 76% degli intervistati ritiene che i mercati stiano andando verso un periodo di maggiore volatilità mentre il 40% ha espresso preoccupazione per le tensioni commerciali tra Cina e Stati Uniti, con percentuali che risultano, in entrambi i casi, le più basse di qualsiasi altra regione.
Il 79% di loro ha infatti dichiarato che i mercati si stanno dirigendo verso un periodo di maggiore volatilità e il 72% ritiene che lo scenario di investimento sia più difficile rispetto a cinque anni fa. Il 66% sostiene invece che i mercati risentono dell'influenza degli eventi geopolitici più che dei fondamentali. La guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina è la situazione che da maggiore preoccupazione. Mentre per il 44% del campione, altre incognite rilevanti sono la politica interna e le elezioni statunitensi del 2020. “Lo scenario geopolitico in rapida evoluzione è la principale fonte di preoccupazione per gli investitori di tutto il mondo” sottolinea Paula Polito, Client Strategy Officer di UBS Global Wealth Management.
Questa incertezza si traduce dunque in un portafoglio molto liquido. Secondo la ricerca questi continuano ad essere composti per il 25% da liquidità. Una percentuale nettamente superiore a quella raccomandata da Ubs. Tra loro, il 60% dichiara di non escludere un ulteriore aumento di tale livello.
Nonostante il riserbo per il 2020, il 69% degli intervistati continua a nutrire ottimismo sul rendimento degli investimenti nel prossimo decennio. L'88% si è infatti detto interessato ad allineare i propri portafogli ai mega trend di investimento previsti. E dunque, l'invecchiamento demografico è sempre più spesso indicato come un mega trend dall'87% degli intervistati, l'82% è interessato agli investimenti sostenibili e il 45% ha dichiarato di avere già fatto questa scelta.
L'atteggiamento positivo nei confronti degli investimenti a lungo termine e sostenibili è risultato più diffuso tra gli investitori giovani e i cosiddetti millennial (persone di età compresa tra i 18 e i 34 anni). L'84% di loro si è infatti mostrato molto interessato ad allineare il proprio portafoglio ai mega trend mentre l'83% ha espresso interesse per gli investimenti sostenibili, rispetto, in entrambi i casi, al 30% degli investitori con più di 51 anni.
Stati Uniti
Tra le principali preoccupazioni del 2020 vi è l'impatto delle elezioni presidenziali. Il 45%, ha manifestato preoccupazione per la guerra commerciale tra Cina e Stati Uniti, leggermente superiore rispetto una media globale del 44% e del 30% della Cina continentale. E inoltre gli investitori statunitensi sono anche meno interessati ad allineare i propri portafogli ai mega trend (82%) o agli investimenti sostenibili (70%), rispetto a quelli di altre regioni (America Latina, Asia e regione Emea).
America Latina
Gli investitori dell'America Latina si sono rivelati sia più cauti nel breve termine sia più ottimisti nel lungo termine rispetto a qualsiasi altra regione presa in esame. Per l'81% di loro ci attende un periodo di maggiore volatilità sui mercati, mentre il 64% è preoccupato dalla guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina. Eppure, l'83% si è dimostrato più ottimista verso i rendimenti del prossimo decennio.
Europa, Medio Oriente e Africa (Emea)
Gli investitori di questa regione si sono classificati nel mezzo, sia in termini di prudenza nei confronti del 2020 sia di interesse per l'allineamento ai trend di lungo termine. Una percentuale più elevata ha però espresso ottimismo verso i rendimenti stimati per il prossimo decennio (72% rispetto al 69% della media globale). L'88% si è inoltre dichiarato interessato agli investimenti sostenibili (rispetto alla media dell'82%) mentre il 50% già detiene in portafoglio (rispetto alla media del 45%).
Svizzera
Gli investitori svizzeri hanno manifestato ottimismo per le prospettive a lungo termine ma sono più cauti rispetto alla maggior parte delle regioni principali. L'84% ha dichiarato che i mercati si stanno dirigendo verso un periodo di volatilità più elevata, mentre il 46% ha espresso preoccupazione per la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina.
Asia
Rispetto alle altre aree geografiche analizzate, gli investitori asiatici si sono rivelati meno preoccupati per le dinamiche di mercato nel breve termine ma anche meno incautamente ottimisti riguardo al prossimo decennio. Il 76% degli intervistati ritiene che i mercati stiano andando verso un periodo di maggiore volatilità mentre il 40% ha espresso preoccupazione per le tensioni commerciali tra Cina e Stati Uniti, con percentuali che risultano, in entrambi i casi, le più basse di qualsiasi altra regione.