Unicredit, Andrea Orcel nuovo ceo all'unanimità

Teresa Scarale
Teresa Scarale
27.1.2021
Tempo di lettura: 2'
Il cda ha di Unicredit ha dato corpo alle voci di stampa che vedevano in Andrea Orcel, ex ceo Ubs Investments, il nuovo amministratore delegato successore di Jean Pierre Mustier. Italiano e pro-fusioni

Il 27 gennaio 2020 il cda ha formalizzato all'unanimità la nomina. Si passerà poi all'approvazione durante la prossima assemblea degli azionisti il 15 aprile 2021

Il presidente designato Pier Carlo Padoan, ha definito il nuovo ad «un solido leader di respiro internazionale, molto rispettato e impegnato a raggiungere risultati insieme alla sua squadra»

Soddisfatti gli analisti, da Mediobanca Securities a Goldman Sachs, passando per Kepler Cheuvreux. Piace il banchiere romano dal curriculum internazionale, capace di "attirare investitori internazionali"

Alla fine la rosa si è ristretta, fino a lasciare un uomo solo al comando. Il successore di Jean Pierre Mustier alla guida di Unicredit è Andrea Orcel, 57 anni, romano. Il 27 gennaio 2020 il cda ha formalizzato all'unanimità la nomina. Si passerà poi all'approvazione durante la prossima assemblea degli azionisti il 15 aprile 2021. Orcel, ex ceo Ubs Investments e con un'esperienza ventennale in Merrill Lynch, ha battuto gli altri candidati per «le straordinarie competenze, la forte leadership e la profonda conoscenza delle sfide e delle opportunità nei servizi finanziari internazionali».
Una scelta che ha il sapore strategico delle fusioni a venire. Orcel fu infatti nel 1998 il deus ex machina dietro alla nascita del gruppo Unicredit attuale, con la fusione fra Credito Italiano e Unicredito. Il gruppo procede nel suo tragitto verso la fusione con Monte dei Paschi di Siena. Il mercato dal canto ha già approvato la figura del manager: alle prime indiscrezioni, il titolo ha segnato un rialzo teorico del 5,8%, chiudendo la giornata del 26 gennaio a +4,91%. L'euforia svanisce il giorno del cda ufficiale, con un -0,77%.

Il presidente designato Pier Carlo Padoan, ha definito il nuovo ad «un solido leader di respiro internazionale, molto rispettato e impegnato a raggiungere risultati insieme alla sua squadra». Orcel ha «una vasta esperienza e una straordinaria capacità di visione strategica, che sarà essenziale per guidare Unicredit nel futuro. Non vedo l'ora di lavorare con lui», conclude l'ex ministro. Il presidente Cesare Bisoni parla di «assoluta caratura». L'esperienza di Andrea Orcel include molti ruoli internazionali, «con responsabilità sia nel corporate che nell'investment banking, così come nel global banking e nel wealth management».

La volata finale


Orcel ha battuto l'altro finalista Fabio Gallia, direttore generale di Fincantieri ed ex a.d. di Bnl e Cdp. Erano arrivati vicini al traguardo anche Martin Blessing, a capo del wealth management di Ubs, fino al 2019 ed ex Commerzbank. Poi l'ex ceo di Credit Suisse Tidjane Thiam, Diego De Giorgi, ex Bank of America. Niccolò Ubertalli, co-ceo della banca commerciale, Marina Natale (Amco) e Alberto Nagel. L'amministratore di Mediobanca, consulente di Mps, avrebbe rinunciato però rinunciato alla corsa per il dopo-Mustier.

Jean Pierre Mustier si era dimesso lo scorso novembre per evidenti disallineamenti di visione strategica col presidente Pier Carlo Padoan, da sempre sostenitore delle nozze con Mps. L'ex amministratore delegato di Piazza Gae Aulenti in più occasioni pubbliche si era infatti detto contrario ad operazioni di m&a. Era nelle intenzioni di Mustier scindere da quelle italiane le attività estere di Unicredit, per quotarne il 50% a Francoforte. Strategia che resterà inattuata, alla luce dei nuovi sviluppi.

Orcel ceo Unicredit promosso dagli analisti


Gli analisti di Mediobanca Securities scrivono che «apporterà una lunga esperienza di investment banking e m&a che potrebbe tornare utile per definire la nuova strategia del gruppo data l'ondata di consolidamento in corso nel mercato italiano, dopo la strategia 'no m&a'" di Mustier». Dello stesso umore Kepler Cheuvreux. «Una decisione chiave del piano strategico riguarderà l'approccio all'm&a che Jean Pierre Mustier non ha favorito, concentrandosi invece sulla ristrutturazione interna e sul derisking».

La decisione del cda sull'm&a è «importante data la discussione in corso con il ministero dell'Economia e delle Finanze su un potenziale accordo con Mps. Orcel è stato un forte fautore di accordi». Perciò è «nella posizione migliore per negoziare il miglior accordo per gli azionisti». Citi ritiene che «Orcel ha chiaramente forti credenziali, data la sua esperienza precedente e il riconoscimento internazionale. Per quanto riguarda il Monte, dato che il presidente Padoan sarà stato fondamentale nella sua nomina e lo vediamo anche come un 'driver' chiave di un potenziale accordo per il Monte, crediamo che un'intesa in tal senso rimane probabile, assumendo che possa essere strutturata in modo neutrale per UniCredit».

Goldman Sachs considera la nomina di Orcel «più commerciale che politica così come il mercato ha temuto dalle dimissioni di Mustier». Viene letta, inoltre, come "una scelta pragmatica che è abbastanza indipendente da mantenere gli investitori internazionali" dalla propria parte. Il banchiere romano «conosce il mercato italiano abbastanza bene da attrarre nuovi investitori locali che si sono storicamente schierati con la quota di mercato nazionale di Intesa Sanpaolo».
Caporedattore Pleasure Asset. Giornalista professionista, garganica, è laureata in Discipline Economiche e Sociali presso l'Università Bocconi di Milano. Scrive di finanza, economia, mercati dell'arte e del lusso. In We Wealth dalla sua fondazione

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