Il supporto della fiduciaria agli investimenti in economia reale

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La struttura tipica di un syndicate prevede la creazione di un veicolo dedicato per l'investimento nella società target (la startup o pmi che sta raccogliendo capitali). Ora, il veicolo viene sostituito dalla fiduciaria. Ecco i vantaggi illustrati da Cristiano Busnardo (ClubDealFiduciaria)

Il syndicate investment è una modalità di co-investimento utilizzata principalmente da business angel e venture capital a supporto delle startup

ClubDealFiduciaria sostituisce la creazione del veicolo ad hoc, tipico del syndicate investing, consentendo di risparmiare sui costi di gestione e azzerando i rischi di governance

“Investire in economia reale, startup e pmi sta diventando sempre più accessibile anche per gli investitori non qualificati, tendenza che non potrà che avere effetti benefici sull'intero sistema economico”. A parlare è Cristiano Busnardo, amministratore delegato di ClubDealOnline e presidente di ClubDealFiduciaria, fiduciaria 100% online, che con My Syndicate ha semplificato la gestione del syndicate investment, modalità di co-investimento utilizzata principalmente da business angel e venture capital a supporto delle startup.
Ma facciamo un passo indietro e cerchiamo di capire in cosa consiste esattamente il syndicate investing e quale novità sono state lanciate.
Il syndicate investing è un'operazione in cui investitori non necessariamente esperti, né dotati di capitali ingenti (che vengono chiamati backer) si uniscono a investitori esperti (principalmente business angels e venture capital, chiamati lead investor), che li guidano in round d'investimento che singolarmente sarebbero poco accessibili, solitamente attraverso la costituzione di un veicolo apposito o la sottoscrizione di un patto parasociale. Si tratta di una tipologia di co-investimento  ancora poco utilizzata in Italia che da un lato consente alle società di ottenere i capitali necessari a supportare il proprio percorso di crescita, dall'altro permette di ridurre i rischi per gli investitori, grazie anche al contributo delle diverse expertise dei lead investor.

I  lead investor (o leader) sono quindi business angel con una vasta esperienza nella selezione di opportunità di investimento. Possono in questo modo aumentare le possibilità di investimento e diminuire i rischi. Il backer, invece, è un investitore che non ha facilmente accesso ai deal, non ha molta esperienza nell'investimento in startup o, anche se ce l'ha, preferisce consentire a qualcun altro, con skin in the game, di gestire gli investimenti e scegliere le startup in cui investire con un processo di negoziazione trasparente.

La novità ora rispetto a prima riguarda il fatto che gli investitori riuniti digitalmente in un syndicate “possono  saltare il passaggio della costituzione di un apposito veicolo di investimento, con notevole risparmio di tempo e capitali che possono così essere messi a disposizione delle aziende target”, ha spiegato Busnardo, precisando poi che ClubDealFiduciaria sostituisce quindi la creazione del veicolo ad hoc, tipico del syndicate investing, consentendo di risparmiare appunto sui costi di gestione e azzerando i rischi di governance, pur mantenendo tutte le clausole che regolano i rapporti tra la società target e gli investitori, che seguono delle linee guida a livello internazionale e si ripetono per ogni investimento. Rispetto alla costituzione di un veicolo, inoltre, vengono semplificate anche le procedure di voto e di cessione delle quote, oltre a garantire riservatezza sulle identità dei soci del syndicate.

In poche parole, la struttura tipica di un syndicate prevede la creazione di un veicolo dedicato per l'investimento nella società target (la startup o pmi che sta raccogliendo capitali); in questo caso il veicolo viene sostituito dalla fiduciaria, dove saranno definite allo stesso modo tutte le clausole che regolano i rapporti tra la società e gli investitori.
Direttore di We-Wealth.com e caporedattore del magazine. Giornalista professionista, è laureata in Giurisprudenza presso l’Università degli studi di Torino. Ha lavorato a MF, Bloomberg Investimenti, Finanza&Mercati. Ha collaborato con Affari&Finanza (Repubblica) e Advisor

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