Vontobel WM: nella nuova normalità inflattiva proteggetevi così

Alberto Battaglia
31.7.2023
Tempo di lettura: 3'
La spirale dei prezzi rende tutti inevitabilmente più poveri, dice Georg Schubiger, a capo di Vontobel wealth managementi: “investire è il nuovo modo di risparmiare”

“Abbiamo avviato le nostre operazioni in Italia all'inizio della pandemia, peraltro nella parte Nord del Paese, che è stata gravemente colpita. Certo, in quel momento avremmo potuto dire 'lasciamo stare', ma con un'eccellente team dedicato alla causa, credevamo pienamente nel business case e abbiamo superato le difficoltà iniziali. Oggi l'Italia sta superando le nostre aspettative in ogni dimensione rispetto a quello che era il nostro piano iniziale”. Georg Schubiger, capo di Vontobel wealth management, ha raccontato a We Wealth come sta procedendo l'espansione della società svizzera, partita in Italia con dimensioni boutique.


Quali sono gli indicatori che stanno superando le attese?

Il numero di clienti, lo sviluppo dei ricavi, i nuovi colleghi che si sono uniti a noi. È importante per noi perché l'Italia è uno dei focus market del gruppo. Ad aprile 2023 contavamo circa 800 clienti, e all’incirca 30 professionisti: in linea con quella che è la nostra ben nota strategia, il nostro obiettivo è crescere ulteriormente, ed è ciò che abbiamo fatto nel 2022. Siamo qui per reclutare più persone e servire più clienti.


Gli Hnwi italiani sono diversi dagli individui con caratteristiche analoghe residenti in altre parti del mondo?

Ricevo questa domanda molto spesso, ma è interessante vedere come gli interessi siano molto simili. Molti nei nostri clienti sono imprenditori, che amministrano società o le hanno costruite, e hanno già una buona parte di rischio collegata al proprio business. Quello che cercano rivolgendosi a noi è di solito una diversificazione che sia in qualche modo meno meno rischiosa per il loro denaro. Quindi c'è il bisogno di creare valore.


Il servizio di cui siete più orgogliosi?

La gestione degli asset liquidi, azioni e obbligazioni e altre asset class, gestite in varie monete, giurisdizioni diverse. Ciò che è molto specifico è che in Vontobel abbiamo un'unica Business unit, a differenza di altre realtà che ne hanno una istituzionale, una private... Pertanto tutti i clienti, inclusi i private, ottengono le capacità istituzionali ed il meglio che Vontobel ha a disposizione con i suoi oltre 300 professionisti per gli investimenti nel mondo.


Quale impatto ha avuto l'inflazione nelle richieste dei clienti?

È stato un grande cambiamento. In Europa avevamo i tassi negativi e rendimenti molto limitati sull'obbligazionario. Ora abbiamo visto un significativo aumento dei tassi d'interesse in tutte le maggiori economie, che ha comportato un significativo aumento nei rendimenti dei bond. Quindi si può utilizzare molto di più questa classe di attivo nel creare strategie di investimento. Inoltre l'inflazione incoraggia i clienti a investire la liquidità su conti bancari che non offrono interessi. Niente è efficace come l'inflazione per rendere tutti più poveri, per cui diciamo spesso che investire è il nuovo modo di risparmiare, assumendo rischi calcolati. La diversificazione resta sempre la migliore cura.


C'è competizione fra rendimenti del private equity e quelli, ora interessanti, dei bond?

Credo che rimanga un'asset class estremamente attrattiva e che continuerà ad esserlo nei prossimi attimi. Ma a breve termine gli interessi sono saliti e il private equity è un gioco di leva finanziaria, per cui risulterà più difficile raggiungere rendimenti estremamente elevati e allo stesso tempo le valutazioni si sono ridotte. Questo è un tema per i prodotti esistenti. Ma per i nuovi prodotti in raccolta è un fattore positiva, perché si paga di meno per entrare nel capitale delle società. Per cui il private equity non è immune ad alcuni aggiustamenti, ma resta attrattivo come lo sono i bond, per ragioni differenti, servendo obiettivi differenti.


Il caso di Credit Suisse ha inquinato la reputazione della Svizzera e degli attori finanziari basati nel Paese?

Credit Suisse ha avuto una crisi di liquidità, era una banca grande, importante, internazionale. In un fine settimana il governo ha trovato una soluzione per proteggere i clienti. Non credo che questo abbia rovinato l'immagine della Svizzera: ha dimostrato che le autorità sono rapide nell'intervenire per risolvere i problemi. La Svizzera è rimasta la stessa, con una banca in meno.


Articolo tratto dal numero di luglio/agosto di We Wealth

Responsabile per l'area macroeonomica e assicurativa. Giornalista professionista, è laureato in Linguaggi dei media e diplomato in Giornalismo all'Università Cattolica

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