Unicredit tornerà al risparmio gestito: la fabbrica prodotti è Azimut

Alberto Battaglia
16.12.2022
Tempo di lettura: 5'
Nuova partnership fra i due attori finanziari italiani: Unicredit potrà in seguito acquisire una nuova società di gestione creata da Azimut con la sua linea di fondi

L'accordo prevede un'opzione di acquisto della nuova entità basata in Irlanda esercitabile da Unicredit dopo cinque anni, ciò riporterebbe il gruppo guidato da Andrea Orcel a controllare direttamente un gestore patrimoniale, dopo la cessione di Pioneer del 2016

Unicredit ha scelto Azimut per sviluppare una società di gestione patrimoniale che metterà a punto nuova offerta di fondi da proporre, in via non esclusiva, alla clientela della banca. La nuova società che sarà costituita in Irlanda, potrebbe essere direttamente acquisita dalla stessa Unicredit nel giro di cinque anni, fatto che riporterebbe Piazza Gae Aulenti di nuovo al controllo di un asset manager, dopo la vendita di Pioneer Investments nel 2016. Sono questi i tratti essenziali di un nuovo accordo di partnership i cui principi sono stati raggiunti in una lettera di intenti firmata da Unicredit e Azimut.

“Azimut creerà e gestirà autonomamente” la nuova management company basata in Irlanda, che si dedicherà allo sviluppo di fondi comuni di investimento, per la distribuzione in via non-esclusiva attraverso il network di Unicredit, che raggiunge 7 milioni di clienti in Italia”, si legge nella nota di Azimut. Il primo gruppo di fondi dedicati alla distribuzione in Italia verrà lanciato da Azimut, una volta ottenute le autorizzazioni delle Autorità di Controllo, nel secondo semestre del 2023. 

Come si contraddistingueranno i fondi che andranno a comporre l'offerta della nuova società di gestione? "I fondi che la nuova società di gestione irlandese andrà a sviluppare non avranno marchio Azimut anche se faranno leva sull’esperienza del nostro Global Asset Management costituito da oltre 170 gestori di portafoglio e analisti in 18 paesi che gestisce circa 250 strategie di investimento. Quindi è naturale che ci sarà un collegamento con la nostra offerta in termini di strategia di investimento e allocazione del portafoglio", ha dichiarato a We Wealth l'ad e global head of asset management & fintech di Azimut, Giorgio Medda, "i prodotti che andremo a sviluppare nella nuova management company riguarderanno lo spettro dei fondi Ucits, con strategie che spaziano dall'azionario al reddito fisso, fondi bilanciati, tematici, Pir. L’offerta sarà calibrata sulle esigenze che ci verranno segnalate e sulla base degli scenari".


Unicredit punta all'acquisizione futura

L'intesa consentirà a Unicredit di accrescere le sue competenze di asset management con il supporto di uno dei gestori italiani dalla maggiore impronta globale. Per la banca guidata da Andrea Orcel, infatti, non si tratterebbe solo di un'ampliamento dell'offerta, ma anche della prospettiva di acquisire competenze e, in ottica futura, trattenere una maggiore quota nella catena del valore della gestione patrimoniale, come da indicazioni strategiche del piano industriale presentato nel 2021. 


Infatti, l'accordo prevede per Unicredit l'opzione call per l'acquisto di una partecipazione nella nuova società di gestione irlandese a partire da cinque anni dall'avvio della partnership, o anche prima se verranno rispettate determinate condizioni. L'esercizio dell'opzione di acquisto porterà a casa di Unicredit “una propria fabbrica prodotti ad alto valore che si aggiungerà alla piattaforma onemarkets Fund e ad altre entità di asset management già facenti parte del gruppo”, ha comunicato Piazza Gae Aulenti, “ricostruendo selettivamente componenti della catena del valore dell'asset management in Italia e nel gruppo”. Il piano industriale di Unicredit, del resto, aveva previsto una crescente importanza delle “client solutions” a basso assorbimento di capitale, attività che nel contesto dei tassi rasoterra del 2021 apparivano ancor più essenziali dello sviluppo, in un certo senso, della tradizionale attività di credito (che, però, ora potrà contare su margini più ampi a causa dell'aumento dei tassi).


Le reazioni

“Siamo particolarmente orgogliosi di sviluppare con Unicredit una partnership che rafforzi le sue competenze di asset management”, ha commentato l'ad e Global Head of Asset Management & Fintech di Azimut Giorgio Medda, “i clienti di Unicredit potranno beneficiare di un team di investimento globale che, dal 2018 ad oggi, ha generato una performance netta al cliente di 8,65%, superiore di 4,40% a quello dell’industria in Italia nello stesso periodo”.


“Azimut oggi ha raggiunto una base clienti di circa il 50% fuori dall’Italia”, ha dichiarato Pietro Giuliani, presidente del gruppo Azimut, “è disposta ad aumentare il peso dell’Italia/Europa, purché venga alla luce un campione nazionale nell’asset management” - affermazione che lascia presagire le ambizioni dell'accordo annunciato il 16 dicembre.


"Sono lieto di vedere realizzata la partnership con Azimut", ha dichiarato Andrea Orcel, ceo di Unicredit, "questo è un passo importante nella nostra strategia mirata a costruire ed espandere l'ecosistema dei partner per servire al meglio le esigenze dei clienti. Non solo ci permetterà di ampliare e migliorare l'offerta ai clienti, ma dimostra anche il nostro impegno a rafforzare l'industria del risparmio gestito in Italia. Come banca, puntiamo costantemente a generare valore aggiunto per i nostri stakeholder, sostenendo al contempo i mercati in cui operiamo - in questo caso il mercato nazionale del risparmio gestito".


Per quanto riguarda, invece, l'impatto sugli affari di Azimut, ha dichiarato Alessandro Zambotti, ad e cfo di Azimut “l’operazione realizzata con Unicredit” porta il gruppo Azimut “ulteriormente nella direzione dei 500 milioni di euro di utile netto già previsti per il 2024. Così facendo saranno disponibili ulteriori risorse per continuare ad investire sulle linee strategiche di sviluppo globale continuando ad attrarre i migliori talenti per sviluppare i propri verticali di prodotto, in allineamento di interesse della partnership tra consulenti finanziari, gestori, dipendenti e management del gruppo ed i suoi clienti ed azionisti”.

Responsabile per l'area macroeonomica e assicurativa. Giornalista professionista, è laureato in Linguaggi dei media e diplomato in Giornalismo all'Università Cattolica

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