“È indubbio che la Golfo Mosca abbia visto un miglioramento degli utili societari e abbia anche permesso, con la presenza delle donne, una maggiore diffusione dei temi della sostenibilità, dei temi sociali e dei criteri esg, cari maggiormente a
millennial e donne – continua l'esperta – Una legge che si è dimostrata necessaria e che ha colmato un grave ritardo del Paese in tempi rapidi”. Eppure, aggiunge, “ora bisogna preoccuparsi non solo dell'accesso alle cariche apicali ma anche di
rafforzare la presenza nel middle management”, oltre a battersi per la parità salariale in tutti i settori. Dai risultati raccolti in due anni dal Think tank “Empower your life” dedicato al tema della diversità e dell'inclusione e che ha riunito dieci tra le principali società di gestione del risparmio attive sul tema, spiega inoltre Segre, “emerge la correlazione tra il rispetto dei criteri di uguaglianza di genere e la diversity più in generale e i risultati aziendali. Perché non c'è dubbio che, se in azienda ci sono le donne,
il business è vincente e l'azienda stessa ne trae giovamento”. In sostanza, conclude, “ogni impresa che discrimina le donne si impoverisce in termini di valori sociali, genio, creatività e resilienza, che nella condivisione di genere portano a risultati eccellenti, sia nella stabilità economica aziendale che in quella familiare”.