Mps, scocca l'ora della scissione per i crediti deteriorati

2.9.2020
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È arrivato il tempo della scissione per i crediti cattivi di Banca Mps. La Bce ha acceso il semaforo verde per l'operazione di pulizia del bilancio dell'istituto senese. Che dovrà però rispettare alcune condizioni
La cessione ad Amco (Asset Management Company) del ramo aziendale degli npl di Banca Monte dei Paschi di Siena diventa realtà. L'istituto senese ha ricevuto l'ok della Bce in merito all'operazione di “scissione parziale non proporzionale con opzione asimmetrica” del compendio in cui rientrano i suoi crediti deteriorati.
Mps potrà quindi procedere alla creazione di una “bad bank” per i suoi crediti inesigibili. L'autorizzazione è tuttavia subordinata ad alcune condizioni. Innanzitutto, Monte Paschi prima della data di efficacia della scissione, dovrà emettere – a condizioni di mercato – strumenti subordinati per almeno 250 milioni. Deve trattarsi di titoli ammissibili per l'inclusione nel patrimonio di base di classe 2 (Tier2) per l'intero importo nominale. La banca inoltre deve fornire alla Bce una prova adeguata dell'impegno vincolante a sottoscrivere, entro il 31 dicembre 2020, il Tier2.
Il Ministero dell'Economia e delle Finanze deve poi essere in grado di sottoscrivere, nei limiti dei fondi pubblici accantonati per legge, fino al 70% dell'importo degli strumenti di capitale emessi per ripristinare il rispetto da parte di Mps dei requisiti patrimoniali complessivi ad esso applicabili. E almeno il 30% del relativo importo deve essere sottoscritto da investitori privati.
Mps deve quindi fornire per tempo alla Bce almeno tre "comfort letters" emesse da diverse banche d'investimento non oltre 20 giorni prima della data di esecuzione della scissione, a conferma che Mps sarebbe ragionevolmente in grado di far sottoscrivere da investitori privati almeno il 30% dell'importo degli strumenti Tier 1 aggiuntivi potenzialmente emessi da Mps.
A corredo delle condizioni previste, l'assemblea straordinaria di Mps dovrà approvare la scissione.
Il Ministero dell'Economia e delle Finanze deve poi essere in grado di sottoscrivere, nei limiti dei fondi pubblici accantonati per legge, fino al 70% dell'importo degli strumenti di capitale emessi per ripristinare il rispetto da parte di Mps dei requisiti patrimoniali complessivi ad esso applicabili. E almeno il 30% del relativo importo deve essere sottoscritto da investitori privati.
Mps deve quindi fornire per tempo alla Bce almeno tre "comfort letters" emesse da diverse banche d'investimento non oltre 20 giorni prima della data di esecuzione della scissione, a conferma che Mps sarebbe ragionevolmente in grado di far sottoscrivere da investitori privati almeno il 30% dell'importo degli strumenti Tier 1 aggiuntivi potenzialmente emessi da Mps.
A corredo delle condizioni previste, l'assemblea straordinaria di Mps dovrà approvare la scissione.