Ipo: la mappa delle 26 pmi sbarcate in borsa nel 2022

Rita Annunziata
4.1.2023
Tempo di lettura: 3'
Euronext Growth Milan segna 26 nuove Ipo nel 2022, chiudendo l’anno con un saldo positivo di +16 società

Le 26 neo-quotate provengono da otto regioni: Lombardia (46%), Veneto (19%), Lazio (12%), Liguria (8%), Campania (4%), Piemonte (4%), Sicilia (4%) e Toscana (4%)

Lambiase: “Stimiamo una crescita del mercato nel 2023 anche grazie al bonus Ipo per le pmi prorogato dal governo Meloni nella legge finanziaria”

Il mercato Euronext Growth Milan (ex Aim) continua a crescere. Con 26 Ipo, il listino dedicato alle piccole e medie imprese dinamiche e competitive chiude il 2022 con un saldo positivo di +16 società che porta il numero complessivo delle quotate a 190 (+9% rispetto alle 174 al 31 dicembre 2021). Un dato, nelle parole di Anna Lambiase, ceo di Ir Top Consulting e direttore scientifico dell’Osservatorio Pmi Egm, che conferma “il trend che ha sempre caratterizzato Egm dalla sua nascita nel 2009”. E che si pone in netta controtendenza con il listino principale Euronext Milan, che saluta l’anno con 224 società quotate a fronte delle 232 al 31 dicembre 2021.


“Nonostante il contesto nazionale caratterizzato da un generalizzato calo delle performance azionarie, Egm ha confermato la sua resilienza portando nelle casse delle 26 Ipo una raccolta di capitale in equity da investitori privati istituzionali pari a 899 milioni di euro”, racconta Lambiase. “La dimensione del listino dedicato alle pmi si consolida, registrando un giro d’affari complessivo nel 2021 pari a 7 miliardi di euro (in crescita del 33% rispetto ai 5,3 miliardi di euro del 2020) e un numero complessivo di dipendenti pari a 27,6 migliaia (+27% rispetto alle 21,7 migliaia del 2020), rappresentando un forte volano per l’occupazione e la crescita economica”.


Ipo, Lambiase: “Positivi sul 2023”

“Lo sviluppo del mercato dei capitali dedicato alle pmi rappresenta una sfida cruciale per il futuro dell’economia italiana e per la competitività delle nostre imprese”, continua Lambiase. Confermando come le prospettive per il 2023 restino “positive anche grazie alle agevolazioni fiscali sui costi di quotazione prorogate dal governo Meloni nella Legge finanziaria 2023 con uno stanziamento di 10 milioni di euro e un importo massimo del bonus pari a 500mila euro per ogni pmi”.


L’identikit delle 26 pmi sbarcate in Borsa

Ad approdare su Euronext Growth Milan sono state Altea green power (che ha raccolto 5 milioni di euro), Technoprobe (712,5 milioni), Rocket sharing company (4 milioni), Farmacosmo (22,3 milioni), Befire (10 milioni), Redelfi (3,5 milioni), High quality food (2,9 milioni), Bellini Nautica (3,6 milioni), Laboratorio farmaceutico Erfo (3,5 milioni), Solid world group (5 milioni), G.M. Leather (3,9 milioni), Pozzi Milano (2 milioni), Imprendiroma (6 milioni), Energy (30 milioni), Siav (5 milioni), Yolo Group (10 milioni), Franchetti (2,5 milioni), Fae technology (5 milioni), Erredue (22,5 milioni), Eprcomunicazione (3 milioni), Saccheria Franceschetti (1,8 milioni), E-Novia (1,8 milioni), Impianti (1,8 milioni), Magis (16 milioni), Eligo (0,4 milioni) e infine Dotstay (2,2 milioni). 




L’analisi settoriale vede prevalere tecnologia con 7 Ipo (27%), industria con 6 Ipo (23%) e moda e lusso e servizi (entrambi con 3 Ipo, 12%). La raccolta si concentra invece in tecnologia (747,4 milioni pari all’83% della raccolta complessiva), industria (46,4 milioni pari al 5%) ed energia ed energie rinnovabili (35 milioni pari al 4%). Quanto alla distribuzione geografica, le 26 neo-quotate provengono da otto regioni: Lombardia (46% delle quotazioni), Veneto (19%), Lazio (12%), Liguria (8%), Campania (4%), Piemonte (4%), Sicilia (4%) e Toscana (4%); in termini di raccolta si posizionano sul podio Lombardia (767,9 milioni pari all’85%), Veneto (46,5 milioni pari al 5%) e Liguria (26 milioni pari al 3%).

Giornalista professionista, è laureata in Politiche europee e internazionali. Precedentemente redattrice televisiva per Class Editori e ricercatrice per il Centro di Ricerca “Res Incorrupta” dell’Università Suor Orsola Benincasa. Si occupa di finanza al femminile, sostenibilità e imprese.

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