Hsbc: le top manager diventano ceo (per una settimana)

Hsbc ha recentemente annunciato la sponsorizzazione di borse di studio per il primo programma accademico europeo dedicato ai talenti Lgbt+. Ma non è l’unica iniziativa a favore della diversità e dell’inclusione
Il 52% di tutta la popolazione della banca è al femminile. Salendo lungo la scala gerarchica, le donne in posizioni di middle management rappresentano il 42% mentre coloro che ricoprono posizioni senior sfiorano il 33%
Tavano: “Ogni anno selezioniamo un certo numero di donne e diamo loro l’opportunità, durante il periodo di vacanza di un senior, di ricoprire quella posizione. In questo modo, possono creare un network anche al di fuori della propria area di competenza”
Immaginate di diventare amministratore delegato di una banca retail, oltre che banca d’affari, nelle Bermuda, sostituendo temporaneamente un ceo in vacanza. Per di più, nella settimana della governance, tra riunioni di comitati e un board da gestire. “Un’esperienza francamente impegnativa, ma anche formativa”, ricorda Anna Tavano, co-head of global banking continental Europe di Hsbc, che nel 2020 è volata nel nord dell’Oceano Atlantico, tra le rinomate spiagge di sabbia rosa, prendendo parte all’iniziativa Taste of the top: un programma lanciato dal colosso bancario britannico per consentire alle donne di ricoprire temporaneamente posizioni senior, esplorare settori al di fuori della propria area di competenza e fare network. E che si inserisce all’interno di un catalogo di iniziative, promosse da Hsbc sia all’interno che all’esterno dell’organizzazione, a sostegno della diversità (non solo di genere).
“Hsbc è una banca internazionale che fa della diversità uno dei suoi punti di forza”, racconta Tavano. “Se consideriamo la diversità di genere, il 52% di tutta la popolazione della banca è al femminile. Salendo lungo la scala gerarchica, le donne in posizioni di middle management rappresentano il 42% mentre coloro che ricoprono posizioni senior sfiorano il 33%. Da questo punto di vista, ci rendiamo conto che c’è tanto da fare”. La banca si è impegnata a raggiungere, entro il 2025, almeno il 35% di donne in posizioni senior. Un obiettivo, dichiara Tavano, che non può prescindere dall’analizzare una serie di problematiche che impediscono alle donne di ricoprire ruoli di leadership in finanza. “Il mondo della finanza è un mondo molto complesso, molto duro, dove soprattutto nella fase iniziale della carriera bisogna essere in grado di reggere orari particolarmente lunghi. Se però le donne riescono in un primo momento a sostenerli, man mano che costruiscono una famiglia faticano a conciliare la vita lavorativa con i temi familiari. Raggiungere quel 35% richiede dunque una serie di interventi che guardino a queste tematiche”, afferma Tavano.
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In questo senso, guardando alle iniziative interne alla banca, si posiziona il programma Accelerating female leaders, dedicato alle donne “con un forte potenziale” che “vengono messe in una posizione preferenziale per accedere a posizioni senior”, spiega Tavano. A ogni donna viene infatti affiancato uno sponsor, ovvero una figura senior che possa guidarla con attività di mentoring, assicurandosi che il suo nome venga conosciuto all’interno dell’organizzazione, indicando eventuali posizioni aperte in linea con le sue competenze e segnalando il suo nominativo al responsabile della selezione. “Un’altra iniziativa molto interessante è Taste of the top: ogni anno selezioniamo un certo numero di donne e diamo loro l’opportunità durante il periodo di vacanza di un senior, di ricoprire quella posizione. In questo modo, la persona selezionata si trova a svolgere in tutto per tutto quel lavoro, prende delle decisioni, conosce altre aree all’interno della banca che potrebbero interessarle e crea un network al di fuori del proprio settore”, chiarisce Tavano. “Io stessa, per esempio, nel 2020 ho fatto application per la posizione di amministratore delegato in Hsbc Bermuda, che è una banca retail oltre che banca d’affari, ed è quotata. In più, il ceo aveva deciso di andare in vacanza nella settimana della governance, per cui è stata un’esperienza francamente molto impegnativa ma anche importante. A mia volta, tra l’altro, metto la mia posizione a disposizione di questo programma, seleziono una donna che mi sostituisca, mi assicuro la settimana prima che sia formata su tutti gli aspetti più importanti e poi la lascio chiaramente da sola a gestire il business per conto mio”.
Quanto alle attività che Hsbc mette in campo all’esterno dell’organizzazione, Tavano cita un’iniziativa a favore delle donne della Comunità di San Patrignano (comunità terapeutica di recupero per tossicodipendenti, fondata nel 1978 da Vincenzo Muccioli, ndr). “Abbiamo deciso di finanziare un percorso formativo per due donne che si trovavano nella fase finale del loro percorso presso la comunità, in modo da favorire la loro inclusione nel mondo del lavoro”, racconta Tavano. Volgendo l’attenzione all’orizzonte più ampio della diversità e dell’inclusione, Hsbc ha recentemente annunciato anche la sponsorizzazione di due borse di studio all’anno per tre anni interamente devolute a studenti e studentesse italiane per la partecipazione al primo programma accademico europeo dedicato ai talenti Lgbt+. Il programma, dal titolo Lgbt+ Leadership - Increase your impact with authenticity, promosso dall’Istituto Escp business school, prevede un corso intensivo di quattro giorni in cui i talenti potranno sviluppare le competenze per una leadership responsabile attraverso progetti, momenti di mentoring e un network internazionale.
“Io ho iniziato a lavorare a Londra nel ’97 e non ho mai sofferto il tema della discriminazione, perché ho sempre avuto la fortuna di lavorare in ambienti dove il merito era tutto”, ricorda infine Tavano. “Questo non significa che il tema non esiste, i dati lo dimostrano. La legge sulla parità di genere nei consigli di amministrazione (Golfo-Mosca, ndr) era sicuramente necessaria. Però resto dell’idea che il merito debba prevalere su tutto, indipendentemente da genere, orientamento sessuale o razza. Poi, all’interno del merito, bisogna naturalmente cercare di essere giusti, allontanandosi da qualsiasi forma di pregiudizio. Tanta strada c’è da fare. Lo deve fare lo Stato, deve farlo chi ha un potere decisionale, dobbiamo farlo tutti noi che possiamo dare il nostro contributo”.
(Articolo tratto dal magazine We Wealth di giugno 2023)