Essere carismatici: tre fattori per migliorare il successo sociale

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Il carisma non è una qualità innata da ostentare, ma un atteggiamento da coltivare. Cosa bisogna fare per essere carismatici? Ecco i tre fattori da sviluppare

Si sente parlare molto di carisma e dell’importanza di essere carismatici per migliorare il proprio successo sociale. Un leader politico deve essere carismatico se vuole raggiungere i suoi elettori. Un capo d’azienda deve essere carismatico se vuole ottenere il meglio dai propri dipendenti e creare un ambiente di lavoro rilassato. Un genitore deve essere carismatico se vuole costruire un rapporto educativo aperto e sincero con i propri figli. E anche nella propria cerchia di amici e conoscenti può essere utile e piacevole avere un po’ di carisma. 


Cos’è il carisma?

In psicologia sociale si sono susseguite diverse definizioni, ma la mia preferita è quella secondo la quale il carisma è “l’abilità di ispirare nelle persone entusiasmo, interesse e vicinanza attraverso la propria influenza.” Molte persone credono che tale capacità sia innata e non la si possa sviluppare: o ce l’hai o non ce l’hai. 


In realtà, il carisma si apprende con l’esercizio, affinando le proprie abilità sociali e comunicative. Infatti qualsiasi persona può essere carismatica in un contesto e invece totalmente priva di carisma in altri. 


Cosa bisogna fare per essere carismatici? 

Nulla può spiegarlo meglio di un esempio. Immaginiamo questa scena. Siamo nella sala pesi di una palestra. Una ragazza si sta allenando alla pressa, un ragazzo al bilanciere. Il ragazzo, attratto dalla ragazza, le sorride per farsi notare e comincia a mostrare i muscoli impegnandosi in un esercizio da Maciste. La ragazza sorride, dando via libera all’inizio della comunicazione tra i due. Ma quando il ragazzo si avvicina, volendo far colpo sulla donna, comincia a parlare di se stesso, delle gare che fa, di quanti chili può sollevare, di come si allena, di quella schiappa del suo amico che non gli sta dietro, e chi più ne ha più ne metta. Secondo voi, la ragazza lo troverà carismatico? La risposta è no. 


Il carisma non prevede che noi parliamo solo di noi stessi e ci pavoneggiamo delle nostre abilità. Al contrario, se vogliamo davvero essere carismatici, dobbiamo mettere al centro dell’attenzione il nostro interlocutore e fare in modo che sia lui a riconoscere in noi una particolare bravura per cui, a suo avviso, diventiamo carismatici. Cosa avrebbe potuto fare il ragazzo per conquistare l’attenzione della ragazza? Avvicinarsi a lei, chiederle che esercizi stesse facendo, capire come mai fosse appassionata di palestra, e magari aiutarla a compiere un esercizio nel modo corretto. Insomma, mettersi a sua disposizione. La ragazza si sarebbe sentita apprezzata e sarebbe stata meravigliata del fatto che il ragazzo avesse interrotto il suo allenamento per aiutarla. Che poi il ragazzo fosse un vero Ercole della sala pesi, la ragazza lo avrebbe visto con i suoi occhi. Chiara la differenza?

Tre fattori per essere carismatici 

Teorizzando quello che abbiamo appena visto nell’esempio, per esprimere il proprio carisma sono necessari almeno tre fattori.

Primo: la capacità di coinvolgere le persone, di metterle al centro. 

Secondo: la capacità di ascoltare gli altri. 

Terzo: la capacità di prendersi cura degli altri. 


Chi ha carisma, sa cogliere ciò che appassiona il suo interlocutore e sa invitarlo a parlarne, ad esprimersi. Non basta però lasciare che l’altro si esprima, occorre anche mostrare un vivo interesse verso di lui, quindi ascoltarlo con attenzione. Se mentre stiamo parlando con qualcuno, teniamo il nostro sguardo fisso sul display del nostro cellulare, è chiaro che faremo una pessima impressione e non saremo per nulla carismatici. Infine, attraverso l’ascolto dell’altro, possiamo essere tanto più carismatici quanto riusciamo a interagire in modo appropriato alla situazione. Ed è qui che possiamo dimostrare sul campo (e non solo attraverso racconti autocelebrativi) la nostra competenza, magari aiutando l’altro a risolvere un problema. Chi vuole essere carismatico deve innanzitutto premurarsi di mettere al centro l’altro. Perché il carisma non è qualcosa che si annuncia, ma è qualcosa che ci viene riconosciuto. 


Alcuni esempi 

E vale in tutti campi. Prendiamo l’esempio di un genitore. Un genitore che si premura di portare in piscina due volte la settimana suo figlio, contribuendo a fargli vivere la sua passione per il nuoto, è molto bravo, ma diventa carismatico nel momento in cui, al termine di ogni allenamento, tornando a casa insieme a suo figlio, gli chiede come è andata, cosa ha fatto, quali esperienze lo hanno arricchito. Un manager d’azienda è molto capace se sa ascoltare i suoi collaboratori e venire incontro alle loro esigenze, ma lo è ancor di più se sa mettersi nei loro panni, sporcarsi le mani e fare le cose insieme a loro, anziché solo dire “come” farle. Attenzione verso gli altri, ascolto, presenza, aiuto sincero: queste sono le basi del carisma. Da qui deriva il riconoscimento degli altri che poi si trasforma in autorevolezza. Perché il carisma non è una qualità innata da ostentare, ma un atteggiamento da coltivare. Per fortuna!

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Ha costituito 15 anni fa una boutique specializzata in formazione e coaching per manager e sportivi. Ha ideato una metodologia che vince le naturali resistenze all’apprendimento di nuovi comportamenti. È anche conosciuto come il fondatore della Domandologia ®. Insegna queste materie, oltre che nelle aziende private, anche presso l’Aeronautica militare italiana.

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