Credem: 1,5 miliardi di raccolta nel private banking. Utile a +90%

Credem Euromobiliare private banking può contare su masse complessive pari a 39,8 miliardi di euro a fine giugno. La raccolta nel semestre ammonta a 1,5 miliardi
L’area wealth management del gruppo prosegue la sua strategia di sviluppo di soluzioni di investimento con un focus sulla sostenibilità
Credem archivia i primi sei mesi dell’anno con un utile netto consolidato di 298,7 milioni di euro, in crescita del 90,3% anno su anno. “Il miglior dato semestrale di sempre”, ricorda Angelo Campani, direttore generale dell’istituto, in conferenza stampa. “La forte espansione dei ricavi ha contribuito a un risultato di assoluta eccellenza”, conferma. “La costante crescita del gruppo, unita a una forte qualità del credito, ci permette di migliorare ulteriormente la nostra posizione patrimoniale con un Cet1 ratio al 14,4%”.
Nel primo semestre sono stati acquisiti circa 83mila nuovi clienti (+28,3% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno), con i nuovi patrimoni depositati presso l’istituto che hanno raggiunto quota 2,8 miliardi per un totale di 93,7 miliardi di euro (+8,9% anno su anno). La raccolta diretta risulta pari a 36,8 miliardi, in crescita di oltre il 6% anno su anno, in controtendenza rispetto al settore nel suo complesso che registra una contrazione del 2,3% nello stesso periodo. “L’attuale rendimento dei mercati favorisce l’amministrato con flussi netti di quasi 2,7 miliardi e, di conseguenza, influenza negativamente la raccolta netta gestita”, aggiunge Campani. “Su questo punto, resteremo con le nostre reti vicine ai nostri clienti per supportarli al meglio in caso di ripresa dell’attuale contesto di mercato e di condizioni più favorevoli a tutela dei loro patrimoni”.
Credem: il private banking raccoglie 1,5 miliardi
Guardando al percorso di sviluppo di Credem Euromobiliare private banking, banca del gruppo dedicata alla gestione dei grandi patrimoni, si nota come la società possa contare a fine giugno su masse complessive (raccolta gestita, amministrata, diretta e impieghi) pari a 39,8 miliardi di euro, 671 professionisti e 78 tra uffici e filiali in Italia. La raccolta netta nei primi sei mesi dell’anno risulta invece pari a 1,5 miliardi di euro. L’area wealth management del gruppo prosegue la sua strategia di sviluppo di soluzioni di investimento con un focus sulla sostenibilità, accumulando nel periodo circa 8 miliardi di euro di masse complessive relative a prodotti e servizi di investimento Esg (Environmental, social, governance).
L’analisi dei risultati economici consolidati vede invece il margine di intermediazione attestarsi sui 954,2 milioni di euro, a fronte dei 688,7 milioni dell’anno precedente (+38,6%). Il margine finanziario risulta pari a 504,3 milioni di euro (+83,8% anno su anno), mentre quello da servizi tocca i 449,9 milioni (+8,6%). Le commissioni nette ammontano a 337,4 milioni di euro (+1,2% rispetto allo stesso periodo dallo scorso anno) di cui 230,1 milioni di commissioni da gestione e intermediazione (+3,1%) e 107,3 milioni di commissioni da servizi bancari (-2,7%).
Costi operativi sui 420 milioni, +6,6% anno su anno
I costi operativi sono pari a 419,8 milioni di euro, in crescita del +6,6% anno su anno; in particolare, le spese amministrative raggiungono i 127,7 milioni (+12%) mentre quelle relative al personale toccano i 292,1 milioni (+4,4%). “Crediamo sia opportuno continuare a investire per la crescita del nostro gruppo e lo stiamo facendo su più fronti, attraverso continui sviluppi e miglioramenti IT, innovazione digitale e marketing”, interviene Campani. “Confermo che la dinamica delle spese del personale è coerente con il significativo sviluppo dei ricavi. I costi amministrativi includono una serie di spese in marketing e tecnologia a sostegno dell’attività progettuale. Inoltre, il confronto anno su anno risente della componente inflazionistica”, spiega. Il risultato lordo di gestione ammonta a 534,4 milioni, che si confronta con i 294,9 milioni dello stesso periodo del 2022, per una crescita del +81,2%. Il risultato operativo si attesta infine sui 482,9 milioni a fronte dei 245,4 milioni del primo semestre dello scorso anno (+96,8%).
“Le dinamiche sociali ed economiche che abbiamo vissuto nella prima parte dell’anno, in cui l’aumento dell’inflazione e il repentino incremento dei tassi di interesse hanno continuato a influenzare fortemente le famiglie e le imprese, confermano ulteriormente che tutti noi, dai risparmiatori, alle imprese, alle stesse banche, dobbiamo imparare a confrontarci con una costante mutevolezza del contesto in cui operiamo”, osserva Campani. “Vogliamo rafforzare la fiducia dei clienti e aiutarli a prendere le decisioni più appropriate con una prospettiva di medio e lungo periodo. Sono convinto infatti che in questo modo si alimenti un circolo virtuoso a beneficio di tutti che consenta di affrontare in modo positivo anche i momenti più difficili”.