Imprese familiari: fare innovazione con il giusto set di incentivi

Alfredo De Massis, Elisa Villani
28.3.2023
Tempo di lettura: 3'
La metà delle aziende innovative in Europa è gestita da famiglie. Anche in Asia e Sud America emergono sempre più family business dirompenti. Tuttavia i vincoli affettivi e la rigidità organizzativa che caratterizzano queste organizzazioni sono ancora visti come un freno alle sperimentazioni. Ecco alcune soluzioni per superare questo bias

Il 50% delle imprese più innovative in Europa è controllato da famiglie e molte delle innovazioni sviluppate in economie emergenti, quali l’Asia e il Sud America, sono sostenute da aziende familiari. Nonostante ciò, l’avversione al rischio, l’atteggiamento conservatore, la rigidità organizzativa, il “potere del passato” ed i vincoli imposti dai legami affettivi che caratterizzano le imprese familiari sono ancora oggi visti come limiti alla sperimentazione, all'adozione di nuove strategie e all'innovazione nelle imprese familiari. Il paradosso fra tradizione e innovazione, introdotto dalle nostre ricerche sul campo e molto discusso nella letteratura scientifica, ha messo in discussione questo preconcetto dimostrando che moltissime imprese familiari riescono ad essere altamente innovative. In altri termini, il forte attaccamento alla storia non sembra essere più percepito necessariamente come un ostacolo all’innovazione. 


È proprio partendo da questo “paradosso” che studi recenti sottolineano l'importanza di riconoscere l’eterogeneità nel panorama dell’imprenditoria familiare quando si parla di innovazione. Le imprese familiari sono piuttosto eterogenee, non soltanto nelle dimensioni – che spaziano dai conglomerati multinazionali nelle metropoli asiatiche, ai negozi a conduzione familiare nelle piccole città europee ed americane – ma anche, e soprattutto, negli approcci e nella cultura – che spaziano da imprese molto orientate al futuro ad imprese che sono proiettate invece ancora nella storia delle generazioni passate. Come è possibile, quindi, trovare i giusti incentivi all’innovazione per imprese familiari così diverse? Possono funzionare gli stessi incentivi in imprese così eterogenee? Oppure è necessario fare leva su incentivi diversi, che tengano conto delle peculiarità dell’impresa familiare? 


Un nostro recentissimo studio pubblicato sul Journal of Management, svolto da ricercatori dell’Università di Bologna e della Libera Università di Bolzano in collaborazione con i colleghi di SKEMA Business School in Francia e della Northeastern University negli Stati Uniti, mira proprio a rispondere a questi quesiti. Poiché l'innovazione è un processo sociale che dipende essenzialmente dalle persone che lavorano per un'organizzazione, gli incentivi ai dipendenti rappresentano uno strumento chiave per sbloccare il paradosso fra tradizione e innovazione nelle imprese familiari. Lo studio sopra citato ci dimostra che gli incentivi sono uno strumento importante per promuovere l'innovazione poiché i dipendenti fungono da agenti di creazione e cambiamento della conoscenza. Tuttavia, l'efficacia degli incentivi nel motivare i dipendenti verso il raggiungimento di obiettivi innovativi dipende dal loro allineamento con la cultura organizzativa. Ragione per cui non tutti gli incentivi funzionano e, soprattutto, non funzionano allo stesso modo in tutte le imprese familiari.

 

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Da un lato, le imprese familiari con un forte attaccamento alla tradizione attribuiscono grande importanza alla storia e al passato della famiglia; dall’altro lato, le imprese familiari con un basso attaccamento alla tradizione sono orientate al futuro e considerano il proprio passato come qualcosa da cui distaccarsi. È verosimile pensare che imprese familiari con un orientamento culturale così diverso abbiamo bisogno di una gestione delle risorse umane e di incentivi all’innovazione differenziati.


Lo studio effettuato sfida quanto detto sul paradosso fra tradizione e innovazione, dimostrando che l’ancoraggio alla tradizione – che spesso caratterizza le imprese familiari – non rappresenta un vincolo all’innovazione. È tuttavia vero che le imprese familiare in cui l’ancoraggio alla tradizione è molto forte devono fare leva su incentivi ai dipendenti diversi rispetto alle imprese familiari in cui la cultura organizzativa è più incentrata sul cambiamento. I risultati del nostro studio restituiscono due diversi profili. Se l’impresa familiare è molto ancorata alla tradizione (protettrice) tramandata da generazione in generazione, allora gli incentivi che funzionano meglio a favore dell’innovazione sono quelli “intrinseci” che supportano la flessibilità sul lavoro, l’equilibrio fra lavoro e vita privata e la partecipazione dei dipendenti alle decisioni aziendali. Se l’impresa familiare è orientata al futuro (modernizzatrice), allora gli incentivi “intrinseci” funzionano, ma è necessario bilanciarli con incentivi “estrinseci” che considerino anche l’aspetto economico del lavoro. 


Lo studio ha rivelato, nello specifico, quali configurazioni di incentivi sono più comunemente utilizzate dalle due tipologie di imprese familiari. Nel caso dell’impresa protettrice, la configurazione di incentivi maggiormente usata dalle imprese familiari innovative fa leva sulla partecipazione ai processi decisionali e sull'equilibrio tra lavoro e vita privata per incentivare i dipendenti verso l'innovazione. Nel caso, invece, dell’impresa modernizzatrice, la configurazione di incentivi più comunemente utilizzate dalle imprese familiari innovative di questo tipo combina retribuzione e partecipazione al processo decisionale, poiché l'impresa familiare promuove l'innovazione compensando l'impegno dei dipendenti. Dunque, non è importante quale tipo di cultura tu promuova nella tua impresa familiare; imprese familiari molto tradizionali possono essere fortemente innovative. È, invece, molto importante che la cultura organizzativa venga associata al giusto set di incentivi al fine di raggiungere buoni risultati innovativi.


(Articolo tratto dal magazine We Wealth di marzo 2023 a cura di Alfredo De Massis e Elisa Villani, professoressa associata di imprenditorialità e innovazione presso il Dipartimento di scienze aziendali dell’Università di Bologna)

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