Clima, cosa chiedono gli investitori alla “Corporate America”

Sara Silano
Sara Silano
10.9.2021
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Nella stagione assembleare 2021, le risoluzioni sul climate change hanno ottenuto il livello più alto di supporto. I grandi asset manager Usa accelerano, ma quelli europei non stanno a guardare
La stagione assembleare 2021 delle grandi aziende americane sarà ricordata per il caso Exxon-Mobil. La vicenda ha avuto grande eco nei mass media anche in Italia, perché, in contrasto con le indicazioni del vertice, sono stati eletti nel consiglio di amministrazione dei candidati proposti dall'hedge fund “attivista” Engine N. 1, che da tempo critica i comportamenti anti-ambientalisti della compagnia petrolifera, la quale spesso ha negato il climate change o che esso dipenda dai comportamenti umani.

Determinante è stato il sostegno che il piccolo fondo, con una partecipazione di appena lo 0,02% nella società, ha avuto da grandi asset manager, tra cui BlackRock, Vanguard e State Street che insieme detengono oltre il 20% delle azioni; oltre che da alcuni fondi pensione statunitensi, incluso Calpers.

Il caso Exxon, però, non è stato l'unico. Le risoluzioni sulla questione ambientale hanno ottenuto il più alto livello di supporto nella cosiddetta proxy season statunitense, che va dal 1° luglio 2020 al 30 giugno 2021, e le società di gestione hanno avuto un ruolo determinate. “Le 26 proposte relative al clima hanno avuto un voto favorevole in media del 51% degli azionisti - spiega Jackie Cook, direttore della Sustainability Stewardship research di Morningstar - 14 di esse hanno conquistato la maggioranza”. Il dato è ancora più significativo se si considera che l'anno scorso, sotto l'amministrazione Trump, la Securities and exchange commission (Sec, la Consob americana) aveva introdotto delle regole per rendere più difficile la presentazione di questo tipo di risoluzioni.

Le richieste degli azionisti sulla questione climatica


I dati raccolti da Morningstar mettono in luce una ampia varietà di proposte. Ad esempio, è stato chiesto alle aziende che più inquinano l'atmosfera, ossia quelle nella lista del Climate Action 100+ (coalizione di oltre 600 investitori globali con masse in gestione per più di 55 mila miliardi di dollari), di stabilire degli obiettivi climatici e comunicare i progressi nella direzione di azzeramento delle emissioni nette. In multinazionali energetiche come Chevron e ConocoPhillips sono andate al voto dell'assemblea risoluzioni per indurle a fissare dei target per le emissioni di scopo 1 (quelle dirette generate dalle aziende), 2 (indirette generate dall'energia acquistata e consumata) e 3 (quelle della catena del valore). Nel general meeting di Procter and Gamble, la richiesta di documentare gli sforzi per eliminare la deforestazione ha ottenuto un supporto del 68% (il dato esclude le partecipazioni di controllo o affiliate). Infine, diverse compagnie aeree, tra cui Delta Air Lines e United Airlines, sono finite nel mirino per le loro attività di lobby climatica.

Le risoluzioni sul clima più votate nella stagione assembleare Usa 2021

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Riflettori sulle retribuzioni dei manager


Intanto si è aperto un nuovo fronte, che potrebbe rinforzarsi nelle prossime stagioni assembleari. “Gli azionisti sono sempre più attenti a come sono pagati i manager - dice Cook - Un tempo guardavano soprattutto alle performance di Borsa prima di proporre una risoluzione sugli stipendi dei vertici. Ora le cose stanno cambiando e tra i nuovi orientamenti c'è quello di considerare l'allineamento tra le pratiche retributive e gli obiettivi ambientali e sociali”.

Non solo asset manager Usa


Il ruolo delle società di gestione è sempre più centrale. Su 171 risoluzioni degli azionisti, 38 sono state avanzate da 16 diversi asset manager, tra cui due grandi gruppi europei (Bnp Paribas e Amundi). Rispetto al 2020, il numero è più basso, in parte per le nuove regole della Sec, in parte per il successo delle attività di engagement, che inducono le aziende a cambiamenti in positivo, senza arrivare alla consultazione assembleare. Inoltre, i dati preliminari sembrano indicare che il voto favorevole dei big americani, in particolare BlackRock e Vanguard, sia stato determinante nel far crescere il supporto a molte proposte su ambiente e società. In aumento anche l'attivismo dei fondi pensione pubblici americani e dei gruppi internazionali di difesa degli investitori.

Chi ha proposto le risoluzioni su ambiente e società e il livello di supporto

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È editorial manager di Morningstar e specialista sui temi della sostenibilità. Laureata in Scienze della comunicazione, indirizzo giornalistico all'Università di Torino, è in Morningstar dal 2003. In precedenza, ha lavorato in Bloomberg Investimenti e Bloomberg News. Silano ha 20 anni di esperienza nell'analisi dell’industria finanziaria. Nel 2018 ha vinto il State Street Press Awards.

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