AllianzGI: sostegno alle risoluzioni su ambiente e clima

Matt Christensen: “Ci serviamo del potere di voto per ribadire alle società le nostre aspettative, nonché per salvaguardare e promuovere gli interessi dei clienti”
Nel 2020 AllianzGI ha votato contro, rifiutando o astenendosi dal voto su almeno uno dei punti all'ordine del giorno, nel 72% dei casi
Espressi voti favorevoli per circa il 90% delle proposte volte a migliorare l'informativa sul cambiamento climatico e il 95% di quelle sui diritti umani
Maggior disaccordo? Sulle politiche di remunerazione
L'area di maggior disaccordo, come anticipato, si conferma essere quella delle proposte relative alle politiche di remunerazione del management, con un'opposizione nel 49% dei casi (contro il 48% del 2019). Un voto giustificato dalla mancanza di obiettivi solidi e ambiziosi a supporto dei pacchetti retributivi, ma anche da una trasparenza insufficiente sugli indicatori di performance e i target effettivi. Quanto invece alle questioni ambientali e sociali, la società ha votato a favore di circa il 90% delle proposte indirizzate a migliorare l'informativa sul cambiamento climatico e la sostenibilità e il 100% di quelle inerenti all'impatto sull'ambiente. Positivo anche l'approccio nei confronti delle risoluzioni sui diritti umani (nel 95% dei casi), come quelle sul miglioramento degli standard o delle politiche aziendali in tal senso.
Voti contrari: il 34% sono in Italia (e negli Usa)
Dal punto di vista geografico, al primo posto in termini di percentuale totale di voti contrari a tutte le proposte del management si posiziona il Giappone (41%), seguito a pari merito da Italia e Stati Uniti (rispettivamente con il 34%). Chiudono il cerchio Regno Unito (5%), Svezia (9%) e Cina (12%). Per quanto riguarda invece l'opposizione nei confronti delle risoluzioni relative alla remunerazione, salta al primo posto Hong Kong con l'89%, accompagnata ancora una volta dagli Stati Uniti (74%) e dalla Cina (70%). L'Italia guadagna infine il primato per percentuale di voti contrari alle proposte inerenti agli amministratori nel 2020 con il 50%, affiancata sul podio da Giappone (44%) e Hong Kong (37%).