Bonus parità di genere: quali imprese possono ottenerlo e come

Il contributo sarà riconosciuto e liquidato solo qualora i soggetti beneficiari ottengano la certificazione della parità di genere entro 180 giorni solari dalla data di concessione del finanziamento
La domanda può essere presentata esclusivamente online attraverso la piattaforma informativa “Bandi online” fino a esaurimento delle risorse e in ogni caso non oltre il 13 dicembre 2024
Via alla corsa al bonus per chi desidera conseguire la certificazione della parità di genere, introdotta dalla legge n. 162/2021 (cosiddetta legge Gribaudo) per incentivare l’attivazione di percorsi aziendali orientati all’adozione di politiche e misure concrete per ridurre il divario di genere, riconoscendo alle imprese certificate sgravi contributivi e premialità in sede di valutazione dei bandi pubblici. A partire dal 1° febbraio, fino a esaurimento delle risorse disponibili, i soggetti interessati potranno concorrere ad attingere a un “tesoretto” da 10 milioni di euro, presentando domanda attraverso il sistema informativo “Bandi online” della Regione Lombardia.
Bonus parità di genere: a chi si rivolge
Come precisato all’interno del bando, l’incentivo si rivolge alle micro, piccole e medie imprese che al momento della presentazione della domanda rispettino i seguenti requisiti:
- essere regolarmente iscritte al Registro delle imprese o essere titolari di partita Iva;
- avere almeno un dipendente;
- avere una sede operativa attiva in Regione Lombardia o, se solo titolare di partita Iva, avere domicilio fiscale in Lombardia;
- essere in regola con gli obblighi relativi al pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori;
- essere in regola con la normativa sugli aiuti di Stato in regime di “de minimis” (Regolamento (UE) n. 1407/2013 della Commissione del 18 dicembre 2013);
- essere in regola con le assunzioni previste dalla Legge n. 68 del 12/03/99 “Norme per il diritto al lavoro dei disabili” e successive modificazioni e integrazioni in materia di collocamento mirato ai disabili;
- essere in regola con la trasmissione del Rapporto sulla situazione del personale di cui all’art. 46 del Dlgs 198/2006;
- non essere in stato di fallimento, di procedura concorsuale, di liquidazione anche volontaria, di amministrazione controllata, di concordato preventivo o qualsiasi altra situazione equivalente secondo la normativa vigente.
- e non rientrare nei campi di esclusione di cui all’art. 1 del Reg (UE) 1407/2013;
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Le risorse disponibili
L’iniziativa fa leva su una dotazione di 10 milioni di euro, ripartiti tra due linee di finanziamento:
- 4 milioni di euro destinati alla “linea di finanziamento A” che prevede il co-finanziamento per l’acquisto dei servizi di consulenza a supporto delle imprese che desiderano avviare le attività propedeutiche al conseguimento della certificazione della parità di genere;
- 6 milioni di euro destinati alla “linea di finanziamento B” che prevede il co-finanziamento delle spese sostenute per ottenere la certificazione.
Si tratta di fatto di contributi a fondo perduto, concessi sotto forma di voucher aziendale a seconda del numero di dipendenti delle sedi operative o unità produttive e fruibili secondo i seguenti massimali:
In generale, il singolo contributo non può superare l’80% delle spese ammissibili. Inoltre, sarà riconosciuto e liquidato solo qualora i soggetti beneficiari ottengano la certificazione della parità di genere entro 180 giorni solari dalla data di concessione del finanziamento. La domanda, come anticipato in apertura, può essere presentata esclusivamente online attraverso la piattaforma informativa “Bandi online” fino a esaurimento delle risorse disponibili e in ogni caso non oltre il 13 dicembre 2024.