Mercati emergenti vs borse occidentali, chi avrà una marcia in più?

Matilde Sperlinga
21.7.2023
Tempo di lettura: 3'
Nella prima metà dell’anno le azioni dei mercati emergenti hanno corso meno di Wall Street e Borse Ue, ma la situazione potrebbe cambiare presto. Vontobel AM indica alcuni elementi a favore degli EM

I pronostici sono fatti per essere smentiti. Al giro di boa del 2023 emerge chiaramente che le azioni dei mercati emergenti hanno offerto rendimenti sì positivi, nell’ordine del 5%, ma decisamente inferiori alle rispettive controparti dei mercati sviluppati, che hanno ottenuto un rendimento di poco superiore al 15%. Vontobel Asset Management, che a fine 2022 aveva pronosticato ottimi risultati quest’anno per i mercati emergenti, ritiene che la partita sia ancora da giocare.

Rimanendo nella terminologia calcistica, siamo solo al primo tempo e nella seconda metà dell’anno gli emergenti potrebbero ribaltare il risultato.


EM: gli utili possono stupire

Se nel primo semestre la crescita degli utili per azione dei mercati emergenti è rimasta invariata, le aspettative rimangono alte per la seconda metà dell’anno, basta sapere dove guardare. Se, da un lato, guardando ai mercati occidentali (più Giappone) è difficile essere troppo ottimisti, lo stesso non si può dire delle economie asiatiche. Economie emergenti come la Corea del Sud, Taiwan e l’India possono vantare un numero sempre più crescente di società specializzate e veri e propri leader dei settori centrali oggi, come quello dei semiconduttori e della produzione di batterie.

Guardando al 2024, le società in questione avranno una forte crescita degli utili, spingendo così i loro Paesi di riferimento. “Secondo le stime, infatti, nel 2024 la crescita degli utili in Asia sarà più che doppia rispetto a quella delle società statunitensi e quasi cinque volte quella delle società giapponesi, con le imprese del settore IT a fare da capofila”, spiegano gli esperti.




EM vs mercati sviluppati: chi cresce di più?

In un mondo in cui la crescita rallenta, i mercati emergenti sono l’eccezione che conferma la regola. Stando al World Economic Outlook, le economie avanzate stanno crescendo molto lentamente, con un aumento del Prodotto interno lordo (PIL) medio dell’1,3%, ben diverso da quello dei mercati emergenti che si attesta al 3,9%, con Paesi come l’India e il Vietnam che invece prevedono una crescita nel 2024, tra il 6,2% e il 6,9%. Questo livello di divergenza tra la crescita dei mercati emergenti e dei mercati sviluppati ha storicamente determinato una sovraperformance delle azioni dei mercati emergenti, sarà così anche quest’anno?


Valutazioni a sconto

“I titoli azionari dei mercati emergenti vengono attualmente scambiati a valutazioni incredibilmente interessanti rispetto alle controparti dei mercati sviluppati, […] con uno sconto di quasi il 50%”, spiega Vontobel AM.

Tuttavia, è fondamentale riconoscere che il dollaro statunitense giocherà nel ruolo di protagonista: se gli Stati Uniti saranno costretti ad affrontare una rapida, ma significativa, recessione, allora ci si può aspettare che la Federal Reserve decida di tagliare i tassi, con effetti molto positivi sui mercati emergenti; invece nel caso di una recessione lunga, l’impatto sarebbe ben più negativo su tutte le azioni globali, comprese anche quelle dei ME. Non ci resta che aspettare, tenendo sott’occhio le azioni dei paesi emergenti.


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