Bond: tanta voglia di mercati emergenti, ecco perché
Ascoltare la voce degli investitori è un aspetto fondamentale: capire quali sono i temi e le regioni del mondo che attirano di più la loro attenzione potrebbe aiutare e semplificare il lavoro dei consulenti. Ma quindi, quali sono questi temi?
Da un recente sondaggio di Vontobel Asset Management intitolato “Reddito fisso: Studio sugli investitori globali”, condotto su oltre 200 investitori istituzionali, i mercati emergenti fanno la parte del leone con il 75% degli investitori propensi ad aumentare la propria esposizione. Vediamo perché.
Reddito fisso: si guarda a liquidità, rendimenti e sostenibilità
“Il 51% degli investitori è più ottimista se si guarda al reddito fisso sulla scia dell'impennata dei tassi di interesse degli ultimi mesi, che sembrano aver raggiunto il picco”, spiega Simon Lue-Fong, Head of Fixed Income di Vontobel AM. Se fino a qualche mese fa le due preoccupazioni principali erano l’inflazione e la politica monetaria, ora che sembra che questi due fattori stanno tornando sotto controllo, gli investitori vedono la luce in fondo al tunnel.
Guardando alla costruzione del loro portafoglio la top 3 delle priorità rimane invariata, ciò che è cambiato è l’ordine: il focus rimane sui rendimenti, che erano visti come priorità anche nel 2022, la liquidità invece ha guadagnata il secondo posto del podio, rubando la medaglia d’argento all’allineamento con i criteri Esg (ambiente, società e di governance) che, in questo 2023, è vista come priorità per il 41% degli investitori.
Riscoperta degli emergenti
Se l’obiettivo è trovare il protagonista assoluto dei portafogli per i prossimi due anni, non si può non pensare al reddito fisso legato ai paesi emergenti: il 75% degli intervistati prevede di aumentare le proprie allocazioni in tale ambito, per la precisione il 63% pianifica un aumento fino al 10% e il restante 12% prevede un aumento anche superiore. Ma come mai gli emergenti sono così interessanti in questo momento? Per prima cosa è importante sottolineare che le banche centrali dei mercati emergenti sono ben abituate a controllare i sali e scendi del mercato, proprio per questo sono riuscite a tenere sotto controllo l’inflazione.
“Inoltre, gli investitori ritengono che le opportunità di rivalutazione degli asset esistano (57%). La liquidità, al 45%, è stata la seconda ragione che ha spinto gli investitori ad aumentare gli investimenti in EM. Infine, il ricco flusso di reddito ha attirato molti altri investitori (42%)”.
Anche il debito sovrano dei paesi emergenti detenuto in valute forti sembra richiamare l’attenzione degli investitori, offrendo allo stesso tempo rendimenti elevati e i vantaggi della diversificazione. Lo stesso non si può dire per il debito sovrano in valuta locale: attualmente questo è detenuto solo dal 23% degli investitori (meno della metà rispetto al 2022 dove arrivava al 47%), rendendolo uno dei comparti più sottostimati.
Le variazioni dei tassi di interesse hanno spinto, invece, le obbligazioni EM in valuta locale, che già tipicamente offre un rendimento totale elevato. Tuttavia Lue-Fong consiglia di prestare molta attenzione: “Sebbene nell'attuale contesto il potenziale di apprezzamento della valuta sia reale, gli investitori devono considerare il rischio aggiuntivo e la volatilità che caratterizzano il gioco valutario di tali obbligazioni”.
Il potere della diversificazione: i fondi blend
Attualmente, il 16% degli intervistati destina fondi misti e gli investitori di tutte le regioni ci hanno detto che intendono aumentare le loro allocazioni ai fondi obbligazionari EM misti nei prossimi 24 mesi. Ben il 71% ha espresso l'intenzione di farlo.
Questi dati non dovrebbero sorprendere: i fondi misti offrono agli investitori delle opportunità difficili da ignorare, come una maggiore diversificazione, migliore gestione del rischio, migliori rendimenti e un posizionamento ben più flessibile.
Un approccio attivo per affrontare il mercato
Per seguire al meglio il debito degli EM sembra che la strategia preferita dagli investitori sia quella attiva. Sia che si guardi alle strategie attive di diversificazione che a quelle focalizzate ad alta convinzione, queste stanno scalando la classifica degli interessi per gli investitori, segnando un +24% rispetto all’indagine del 2022.