Big Data e uomo: il gioco di squadra che ottimizza gli investimenti
Dai televisori alle carte di credito, dai telefoni ai navigatori, passando anche per la finanza: i Big Data sono ovunque. Spesso non si è pienamente consapevoli di quanto questa tecnologia digitale influenzi la quotidianità. E anche nel settore finanziario i Big Data hanno un ruolo sempre maggiore andando a fornire informazioni affidabili e di elevata qualità. Ma quali sono i reali vantaggi dell’utilizzo di questa imponente mole di dati?
Come la ricerca di Saggi, M.K e Jain, S. ci ricorda, i Big Data consentono di memorizzare, elaborare e analizzare grandi volumi di dati a una velocità inimmaginabile e incomprensibile per l’uomo. Si tratta di un vero e proprio strumento che permette di migliorare il processo decisionale fornendo informazioni contestuali, affidabili e di alta qualità, tuttavia l’uomo rimane un attore fondamentale nel processo: “Le persone hanno la capacità unica di trarre conclusioni mediante il pensiero logico e di scartare errori che sembrano matematicamente corretti”, fattore che, come spiega Vontobel Asset Management, le macchine ancora non riescono a fare. Diventa quindi fondamentale capire come funziona l’interazione tra uomo e tecnologia, soprattutto nel processo di investimento e quali sono i possibili vantaggi dell’utilizzo dei Big Data.
Big Data, come seguire l’onda dell’economia
È proprio nel settore finanziario che i Big Data hanno un ampio raggio d’azione, che ancora non viene sfruttato al 100%. Gli esperti di Vontobel AM ritengono che “questo vale soprattutto per la previsione del ciclo economico, ritenuta fondamentale per il successo del market timing”. Riuscire a capire con anticipo la piega che prenderà il mercato, aiuta gli investitori ad agire con tempismo: per prendere decisioni efficaci è fondamentale ricevere informazioni tempestive e accurate.
Per rispondere a questa necessità, la banca svizzera ha sviluppato un nuovo modello, chiamato Wave: è un approccio che sfrutta i Big Data per identificare la fase attuale del ciclo economico di 50 paesi e fornisce poi informazioni sulla più probabile fase futura. Le fonti che vengono utilizzate derivano da oltre 1.200 indicatori macroeconomici rilevanti e dai prezzi degli asset più rappresentativi dello stato dell’economia in quel momento. Nonostante esistano altri modelli di ciclo economico, questi utilizzano un numero minore di fattori chiave, “nel lungo termine è stato dimostrato che il modello Wave è mediamente più efficace nel prevedere e nell’anticipare i punti di svolta del ciclo economico, mantenendo un vantaggio di circa un mese”.
L’obiettivo ultimo di questo strumento è quello di ottimizzare il portafoglio: la previsione del ciclo economico e la presenza di dati storici su rendimento, volatilità e covarianza, dovrebbero indirizzare verso una ponderazione ottimale.
Lavoro di squadra tra uomo e macchina
Le macchine hanno, tuttavia, ancora dei limiti. La matrice delle preferenze generata dal modello Wave offre una stima tattica, che deve essere sfruttata prima della decisione finale, ma i risultati devono essere messi in discussione e l’uomo deve controllarli. Potrebbero capitare dei risultati che matematicamente possono sembrare perfetti, ma nella realtà rappresentano errori. Grazie alla flessibilità mentale e alla logica che lo contraddistingue, l’essere umano è in grado di identificare anche i fattori che alle macchine potrebbero sfuggire, come shock economici esterni che si verificano molto raramente.
In conclusione
I Big Data, come tutte le nuove tecnologie, rappresentano una grande opportunità per migliorare e semplificare la vita degli uomini, ma sono privi di valore se non ben gestiti ed organizzati. Essere umano e tecnologie sono complementari, se si riesce a combinarne i punti di forza andando a ottenere performance migliori.