Dall'esclusione all'engagement: di cosa si tratta e come funziona

Giulia Bacelle
Giulia Bacelle
28.3.2022
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La strategia attiva sostenibile più popolare, l’esclusione delle società non virtuose, lascia il passo a una nuova pratica: l’engagement
Parlare concretamente di ambiente e società negli investimenti può risultare difficile, ma vi è un modo per accertarsi che i buoni propositi trovino riscontri pratici: lo stimolo di una adeguata struttura di governance aziendale da parte delle case di gestione. Così la strategia attiva sostenibile più popolare, l'esclusione delle società non virtuose con gli obbiettivi ambientali, sociali e di governance (Esg), lascia il passo all'engagement, un approccio più strutturato fondato sul dialogo costante con le aziende che cerca di stimolare pratiche e reportistiche aziendali per allinearli agli standard internazionali. Marco Ghilotti, Senior business development manager di Pictet Asset Management Italia, racconta cos'è e come funziona l'engagement.

Engagement, di cosa si tratta?


Secondo la Borsa Italiana, “l'engagement è un'attività che si sostanzia nel dialogo con le imprese su questioni di sostenibilità e nell'esercizio dei diritti di voto connessi alla partecipazione al capitale azionario. È un processo di lungo periodo, finalizzato a influenzare positivamente i comportamenti dell'impresa e incrementare il grado di trasparenza”.

Engagement, come fare?


Come funziona la pratica di engagement? “Quando si ritiene che un'azienda non sta rispettando le aspettative degli investitori in materia di sostenibilità ambientale, di impatto sociale e di governance, si avvia una discussione con i rappresentanti di questa società e tramite una serie di incontri si cerca di sensibilizzare il management dell'azienda circa la necessità di cambiare atteggiamento nei confronti di queste tematiche” spiega Ghilotti. “Qualora questa strategia non dovesse andare a buon fine e il management dell'azienda non dovesse prendere in seria considerazione le preoccupazioni presentate, si potrebbe passare alla partecipazione attiva all'assemblea degli azionisti, votando contro specifici punti all'ordine del giorno. Infine, come soluzione estrema, non resterebbe che liquidare le posizioni sull'azienda in oggetto”.

 

 

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