Tassi BTP oltre il 4% in vista delle elezioni, c’è troppo pessimismo?
L’attenzione sulla carta italiana rimane alta, non solo per le fiammate dei tassi dei BTP delle ultime settimane, con il rendimento sul decennale che è arrivato a superare la soglia del 4%, ma anche in vista dell’appuntamento elettorale, in calendario domenica 25 settembre, che potrebbe alimentare la volatilità sui titoli di Stato italiani.
I movimenti sull’obbligazionario made in Italy vengono monitorati da vicino da economisti e strategist per valutare l’impatto sui costi di finanziamento del debito pubblico e quindi sul rischio Italia. Proprio in vista delle elezioni politiche, già a fine agosto, il mondo degli hedge fund ha piazzato la più grande scommessa contro i titoli di Stato italiani dalla crisi finanziaria del 2008, secondo quanto riportato dal Financial Times.
Ma al di là dell’appuntamento elettorale, l’Italia è anche considerata dagli investitori tra i paesi più vulnerabili alla crisi energetica in atto in Europa e alla politica monetaria restrittiva della Banca centrale europea, che ha deciso di alzare i tassi di interesse e bloccare gli acquisti di titoli di Stato, per spegnere l’inflazione arrivata nell’Eurozona al record del 9,1% su base annua. Tanto che nella riunione dello scorso 8 settembre, l’istituto guidato da Lagarde ha optato per un rialzo del costo del denaro di ben 75 punti base, il maggiore da quando è stato creato l’euro. Non è un caso infatti che subito dopo l’annuncio del maxi rialzo dei tassi, lo spread BTP-Bund (un barometro del rischio paese) sia salito in area 240 e i tassi sui BTP decennali abbiano oltrepassato la soglia del 4%.
L’effetto BTP su Piazza Affari
Nonostante la mossa degli hedge fund e il recente nervosismo sui BTP, la view di Pharus non è così negativa. “C’è già molta negatività sull’Italia legata alle elezioni politiche da una parte e alla crisi energetica dall’altra, che si è scaricata sull’azionario italiano dove le valutazioni sono molto vicine ai minimi del 2008 e del 2011”, sottolineano Riccardo Volpi e Stefano Reali, Fund Manager di Pharus, guardando non solo all’indice Ftse Mib di Piazza Affari ma anche al rapporto Prezzo/Utili ovvero al P/E Ratio, che misura il valore delle società.
Secondo i due esperti, gli utili delle imprese sono infatti cresciuti del 16% dal 2016 e anche i dividend yiled si sono mantenuti alti, suggerendo come lo stato di salute a livello aziendale sia piuttosto robusto. “Valutazioni sui minimi, utili crescenti e alto dividendo rendono l’Italia un’opportunità per l’investitore”, concludono da Pharus, secondo cui i prezzi scontano già aspettative molto negative degli investitori e questo trade potrebbe avere un upside del 50% e un downside del 15%.