La nuova finanza sostenibile dell'Ue in 4 pilastri

12.8.2021
Tempo di lettura: '
Molto è cambiato da quando la Commissione Europea ha presentato le prime regolamentazioni in materia di finanza sostenibile. Ora è la volta della “nuova strategia per la finanza sostenibile”, suddivisa in quattro principali pilastri
I quattro pilastri che compongono la nuova strategia
Pensata per essere un pacchetto completo di misure, legislative e non, necessarie per sostenere la ripresa dell'Ue dal Covid-19, raggiungere gli obiettivi del Green Deal e indirizzare l'Ue verso un solido percorso per l'obiettivo delle zero emissioni nette entro il 2050, la nuova strategia per la finanza sostenibile si suddivide, sostanzialmente, in quattro pilastri.
Il primo è il finanziamento della transizione dell'economia reale verso la sostenibilità. “L'obiettivo sarebbe raggiunto estendendo la tassonomia per riconoscere le attività di transizione, per finanziare attività specifiche che aiutino a ridurre le emissioni di gas serra e per aumentare gli standard e le etichette di finanza sostenibile che supportano la transizione”, spiega Burr.
Il secondo prevede il raggiungimento di un quadro finanziario sostenibile più inclusivo. Come? “Attraverso l'ampliamento dell'accesso degli investitori retail e delle piccole-medie imprese alle opportunità di finanziamento sostenibile”, aggiunge Burr. “Il che sarebbe possibile sfruttando le tecnologie digitali e ampliando la copertura assicurativa per il rischio climatico e ambientale, il budget rivolto ai progetti sostenibili e i meccanismi di condivisione del rischio. In ultimo, sviluppando una Tassonomia sociale”.
Il pilastro successivo è il miglioramento della resilienza del settore finanziario e del suo contributo alla sostenibilità (prospettiva della doppia materialità). Un piano possibile “attraverso la rendicontazione finanziaria, necessaria per includere i rischi di sostenibilità, incoraggiare la contabilità del capitale naturale e garantire che i rischi ambientali, sociali e di governance (Esg) siano rilevati dalle aziende di rating”, prosegue l'esperto. “Fondamentale è anche monitorare i rischi di sostenibilità riguardo alla stabilità finanziaria a lungo termine e integrare i rischi di sostenibilità nella rendicontazione di banche e assicurazioni, così come il valutare i poteri di vigilanza per affrontare il greenwashing e migliorare la cooperazione tra le autorità”.
Infine, il quarto e ultimo pilastro prevede la promozione di un'ambizione globale. Si tratta quindi di “incoraggiare la cooperazione, le iniziative e gli standard internazionali di finanza sostenibile, proponendo di estendere a nuovi temi la Piattaforma internazionale sulla finanza sostenibile (l'organo consultivo composto da esperti provenienti dal settore pubblico e privato creato dalla Commissione Europea ad ottobre 2020) e sostenendo i paesi a basso-medio reddito”, conclude Burr.