La ricetta giusta per un portafoglio a zero emissioni

Matilde Sperlinga
23.6.2023
Tempo di lettura: 3'
Come rendere il proprio portafoglio sostenibile? Selezionare le aziende migliori in questo senso non è sempre semplice. Lazard Asset Management ha creato la ricetta di base, con soli tre ingredienti, per fare una selezione accurata

Si sente sempre parlare di quanto sia fondamentale trasformare l’economia per renderla il più sostenibile possibile e raggiungere, entro il 2050, il net zero. Tuttavia, se oggi si vanno ad analizzare le aziende, cercando quelle ad impatto zero, è come cercare un ago in un pagliaio, vista la moltitudine di dati, e a volte anche poco rigorosi e standardizzati. Investitori privati e istituzionali chiedono così aiuto agli asset manager per ottenere un portafoglio sostenibile su misura alle loro esigenze specifiche. Anche perché è improbabile che un approccio "taglia-unica" risponda agli obiettivi ESG e al profilo rischio-rendimento di ogni singolo investitore.


Per Lazard Asset Management costruire un portafoglio a zero emissioni non significa solo decarbonizzarlo, cioè escludere quelle aziende che inquinano di più, ma implica anche:

  • Escludere aziende che potrebbero creare un danno all’ambiente e alle persone, ovvero che magari non producono emissioni ma causano la degradazione di un territorio o della salute
  • Avere un impatto positivo, ossia utilizzare il proprio voto per supportare compagnie che si impegnano attivamente nell’implementare una strategia a impatto zero
  • Allocare i proprio fondi in modo proattivo in tutto il mondo green. In altre parole, investire anche in nuove tecnologie e soluzioni innovative per proteggere l’ambiente.


Per mettere in pratica tutto questo è fondamentale costruire un chiaro paradigma di base da seguire. Ecco allora che Lazard AM ha costruito quella che, secondo loro, è la ricetta perfetta (anche se non l’unica) per costruire il portafoglio ideale a zero emissioni. La ricetta si compone di tre ingredienti fondamentali:




1- Cambiare l’orientamento del portafoglio

Orientare il portafoglio verso un cambiamento significativo, evitando il rischio di greenwashing, è il primo step fondamentale. Per raggiungere l'”inclinazione” richiesta sulla strada di un portafoglio a zero emissioni è importante considerare sia gli aspetti qualitativi, sia quelli quantitativi, cercando imprese che riflettano la capacità di innovarsi costantemente. “Date le caratteristiche dinamiche e l'evoluzione degli investimenti responsabili, riteniamo che un approccio attivo sia il più adatto a navigare nel mutevole contesto della sostenibilità”, sostengono da Lazard AM. Sono quattro le caratteristiche da cercare prima di decidere di investire su una nuova azienda: valutare gli aspetti più rilevanti del capitale umano, naturale e della governance dell’impresa; fare un’analisi quantitativa dell’effettiva sostenibilità dell’azienda; misurare l’impatto dei prodotti e delle soluzioni proposte, così da assicurarsi della loro sostenibilità e monitorare gli sviluppi; analizzare le aziende considerando anche il loro punto di partenza, così da capire il loro percorso di crescita sostenibile.


2- Escludere le società non sostenibili

Partendo dal presupposto “che il modo più costruttivo per ottenere un portafoglio allineato all’accordo di Parigi sia quello di impegnarsi con le aziende per incoraggiare il cambiamento, piuttosto che disinvestire in quelle che non sono ancora a zero emissioni”, compito dell’asset manager è selezionare aziende che non creino danno all’ambiente o alla salute. Tra queste, sta poi ai singoli investitori decidere nello specifico i settori da escludere: come quello del tabacco, delle armi o di prodotti animali, a seconda della propria sensibilità.


3- Farsi coinvolgere nelle decisioni importanti

Impostare un dialogo con le aziende su cui si investe è di fondamentale importanza. Ovviamente non si tratta di un rapporto uno ad uno tra investitore singolo e impresa, ma è necessario instaurare un dialogo attraverso esperti credibili del settore che siano in grado di capire la strategia aziendale, di interagire e suggerire cambiamenti. “Questa tipologia di impegno verrà notata dall’azienda e faciliterà l’accesso al livello necessario per esercitare un’influenza significativa”, spiegano da Lazard AM. Tuttavia, nel caso in cui non si instauri un dialogo produttivo, allora sta all’investitore rendersene conto ed escludere l’azienda dal suo portafoglio.



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