Cina e premio al rischio: il rapporto vale ancora la candela?

8.10.2021
Tempo di lettura: '
L'investimento è una questione di premio al rischio. Per molte aziende cinesi tale rapporto si è fatto più interessante a fronte dei recenti sviluppi
Cina: non perdere di vista lo scenario d'insieme
Più che l'azione in sé, ad impattare su mercati è stata la rapidità delle decisioni politiche, che in poche settimane hanno coinvolto interi settori apparentemente intoccabili, tra cui la tecnologia. A detta di Andrew McCaffery, Global CIO, Fidelity International, gli investitori non dovrebbero però perdere di vista lo scenario macro d'insieme: "Gli investitori globali tendono a concentrarsi sul tasso di crescita economica della Cina, ma vale la pena ricordare che c'è spesso una bassa correlazione tra la crescita economica e i rendimenti del mercato dei capitali”.
In tal senso, “il governo cinese ha rivisto la propria strategia orientandosi verso una crescita economica sostenibile, piuttosto che verso un 'numero elevato'. E gli investitori globali, sottolinea lo stesso “devono ancora comprendere completamente questo aspetto”.
Al momento, il mercato dei capitali cinese resta pertanto interessante nel lungo termine. Fatta da parte la volatilità di brevissimo, la nuova regolamentazione non ha causato grandi deflussi di capitale o grandi fluttuazioni del renmimbi. Secondo Paras Anand, CIO, Asia Pacifico, Fidelity International, “se si osserva la valuta rispetto alla contrazione del mercato, non si rileva una fuga di capitali, a riprova della sua solidità. La Cina non ha fatto mistero dei suoi obiettivi riguardo allo sviluppo del mercato dei capitali e alla internazionalizzazione dello yuan. Chiaramente” prosegue Anand, “la creazione e l'evoluzione di un ambiente di investimento stabile (sia per gli investitori nazionali, che esteri) deve avere un ruolo chiave per il raggiungimento di tale obiettivo”.
Un mercato ancora sottopesato
La Cina resta comunque al momento sottopesata all'interno dei portafogli internazionali. I dati MSCI World aggiornati a luglio 2021 mostrano una percentuale di equity cinese sul totale delle posizioni pari al 4%, in crescita di appena due punti percentuali rispetto al 2010. "Per gli investitori a lungo termine, le prospettive in Cina sono ancora forti” commenta Dale Nicholls, Portfolio manager, Fidelity International. “Il sentiment ha subito un colpo più pesante rispetto ai fondamentali, e le aziende rimangono solide di fronte al cambiamento”.
Anche in termini di valutazioni, “vediamo che molte realtà, specie quelle del settore tecnologico, sono scambiate a valutazioni storicamente basse, a sconti significativi rispetto ai loro competitor globali. Riconosciamo che c'è la possibilità che i modelli di business cambino e, di conseguenza, stiamo abbassando le nostre aspettative sulla previsione di poter monetizzare alcune aziende”.
Detto questo, “l'investimento è una questione di premio al rischio" concludono gli esperti, "e per molte aziende questo sembra favorevole dopo i recenti cambiamenti".