Dopo 10 anni di sottoperformance è giunta l'ora degli EM

1.4.2021
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I mercati emergenti (EM) sembrano destinati a una crescita continua anche dopo il rally rialzista registrato nel 2020. Digitale e settori beneficiati dai trend demografici i favoriti
Una crescita destinata a continuare
Alla fine di febbraio 2021, i mercati emergenti avevano registrato una discreta crescita, che aveva portato l'indice MSCI Emerging Markets a registrare una crescita di quasi il 50% dal picco negativo dello scorso marzo (toccando i minimi il 20 marzo). Dopo un inizio dell'anno positivo, i mercati emergenti hanno sperimentato settimane di volatilità; l'indice MSCI Emerging Markets il 26 marzo si apprezzava YTD del +5%, leggermente al di sotto dei mercati sviluppati, arrivati al +8%. Un rialzo “trainato dai settori growth a gennaio e dal recupero dei settori ciclici/di qualità a febbraio, dopo il Capodanno cinese”, spiegano gli esperti di Carmignac, “e sostenuto da dati macro positivi nella maggior parte dei paesi emergenti e da un deciso rimbalzo dei prezzi delle commodity”.
Anche la flessione registrata dall'indice MSCI EM nelle due settimane a cavallo tra febbraio e marzo, causata dall'aumento dei costi di finanziamento in seguito al calo dei prezzi dei titoli di Stato dei mercati sviluppati (o i tassi d'interesse Usa in crescita), sembra essersi ora frenata. Fatto che contribuisce alla view positiva di lungo termine adottata dal gestore francese.
I settori favoriti nei mercati emergenti
Secondo gli esperti di Carmignac, a catturare l'attenzione degli investitori nei mercati emergenti nei prossimi mesi saranno “i vincitori della rivoluzione digitale, come internet, e-commerce e tecnologie green”. Ma anche “i beneficiari delle tendenze demografiche di lungo termine e del miglioramento degli standard di vita, come healthcare ed istruzione, il comparto finanziario e quelle attività che saranno impattate dall'espansione dei consumi e dalla crescente inclusione finanziaria di questi paesi”.
Carmignac Emergents A EUR Acc, +44,7% nel 2020
Sono questi i settori su cui è concentrata l'expertise del fondo Carmignac Emergents, che guarda ai mercati emergenti con una strategia azionaria long-only, combinando l'analisi top-down con un processo disciplinato di selezione titoli bottom-up con un posizionamento ponderato in termini di dimensione e di rischio. L'approccio high conviction del fondo, con orientamento sui titoli growth e quality, affianca anche la sensibilità alle dinamiche degli investimenti sostenibili e low carbon, in linea con il Regolamento UE SFDR. Con un track record di cinque anni con Xavier Hovasse in qualità di gestore principale, e la recente entrata del co-gestore Haiyan Li-Labbé, esperto del mercato cinese, il fondo nel 2020 è riuscito a sovraperformare del 38% la categoria Morningstar di appartenenza (+44,7% vs +8,5%), posizionandosi al di sopra dei rendimenti del 99% dei fondi afferenti alla stessa categoria, con una volatilità inferiore rispetto all'indicatore di riferimento del comparto e ai fondi omologhi.